Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quarta Regia, concluso il restauro Sparita la lapide di Donna Costanza

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2017

SA SCAFA.

La targa, probabilmente rubata, non aveva alcun legame architettonico col monumento

 

La grande croce lignea era sparita da parecchi anni. Rubata, più che distrutta dal tempo e dall'incuria. Sorte analoga per la targa di pietra che Donna Costanza Conti Vecchi aveva sistemato ai piedi della torre della Quarta Regia, cementata sullo stesso basamento piramidale che ospitava la croce. La lapide, 60 centimetri per 50, riportava un testo commemorativo e una data: maggio 1926. Anche se pare fosse stata sistemata a Sa Scafa negli anni Settanta.
I MANUFATTI Né l'una né l'altra facevano parte del monumento di Sa Scafa. Nessun valore architettonico, neppure artistico. Storico sì. Pure religioso, come un ex voto degli uomini di mare, i braccianti della laguna che proprio in quell'edificio innalzato su un insediamento aragonese dovevano conferire la quarta parte del loro pescato. Un balzello terribile per genti povere che tagliava ancor di più i miseri guadagni del proletariato dello stagno di Santa Gilla. La Quarta Regia, col tempo, era stata abbandonata. Dopo la cancellazione di quella gabella chiamata “arrendu”, avvenuta nel 1956, la torre aveva iniziato il suo declino.
I LAVORI Storia di questi giorni. Il lavoro di messa in sicurezza e restauro, finanziato dalla Regione con 260 mila euro, governato dalla Conservatoria delle coste e diretto dall'architetto Francesco Deplano sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni architettonici, si è praticamente concluso. Ma l'assenza della lapide si è fatta subito notare. Almeno da chi Giorgino e Santa Gilla ben conosce, come il presidente dell'associazione “Amici di Sardegna”.
LA DENUNCIA Dice Roberto Copparoni: «Nel corso di questi ultimi lavori di recupero e restauro è stata cancellata un'importante testimonianza proprio dietro la torre, ovvero un basamento piramidale sul quale era stata sistemata una lapide di marmo da Donna Costanza Contivecchi, abbastanza grande, della larghezza di circa 60 centimetri, con un testo commemorativo su cui venne apposta una grande croce lignea, da tempo rubata. Passi per la croce che negli anni è stata prima privata di tutti gli elementi decorativi di bronzo e poi asportata dal basamento e, come detto rubata, ma la cosa strana è che all'inizio di questi ultimi lavori di restauro il basamento e la lapide erano ancora presenti». Una presenza confermata dall'architetto Deplano. «Quando abbiamo svolto i primi sopralluoghi la targa era poggiata per terra e già danneggiata. Non facendo parte del monumento, ed essendo un manufatto incongruo, non è stata interessata dal progetto di recupero della torre della Quarta Regia. Tra l'altro noi abbiamo appaltato i lavori per restaurare l'edificio e non l'area circostante dove la lapide era stata abbandonata e ora, evidentemente, rubata. Su questo non avevano alcuna competenza. Ripeto, la targa non ha nessun rapporto architettonico con la Quarta Regia». Una conferma che arriva anche dal commissario della Conservatoria, Giorgio Cicalò.
IL MISTERO Resta da capire dove sia finita la lapide che Donna Costanza Conti Vecchi aveva donato a Santa Gilla. Che forse, al di là del suo valore di bene architettonico, aveva un peso simbolico per la laguna e i suoi pescatori.
Andrea Piras