Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un unico, grande porto turistico sulle banchine di via Roma e su Siccu

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2017

Con il nuovo approdo peschereccio di Sa Perdixedda, pronto ad aprile, si libereranno 90 attracchi

 

Ad aprile si cambia. Con la consegna dei lavori del nuovo approdo peschereccio di Sa Perdixedda da 9 milioni di euro, pronto per la prossima primavera, il fronte del porto cittadino, da Su Siccu a via Roma, si prepara a trasformarsi in un'immensa marina turistica. Via i “vaporetti” dello strascico, via le imbarcazioni della piccola pesca costiera artigianale che troveranno finalmente degna collocazione e attracchi adeguati. Al loro posto, negli spazi lasciati liberi, potranno sostare natanti e yacht, barche a vela e motore del diporto nautico che spera così di spiccare il volo in una città che ha ancora molto da fare per classificarsi come la meta privilegiata dei lupi di mare che solcano il Mediterraneo o che arrivano da oltre Gibilterra.
IL PRESIDENTE «In questi anni il piano di riqualificazione del litorale ha conosciuto un notevole impulso», spiega il responsabile dell'Authority e comandante della Capitaneria, Roberto Isidori. «La costruzione poi, attesissima da decenni, del porto peschereccio contribuirà a dare un'accelerata al progetto complessivo che interessa anche la zona di Giorgino, dove sarà sviluppata anche la cantieristica, e Santa Gilla, compresa l'area intorno alla Quarta Regia il cui restauro è praticamente ultimato». Se nuovi tasselli sono stati aggiunti, il lavoro da fare è ancora parecchio. La disponibilità reale e potenziale di nuovi posti-barca da Su Siccu a via Roma, passando per la passeggiata di Bonaria (ben superiore anche ai 90 lasciati liberi dalla flotta peschereccia), anche se attrezzati con i servizi fondamentali, non basta a far diventare Cagliari una vera e appetibile città della nautica.
L'IDEA «Il diporto - ricorda Isidori - è cambiato negli anni. Se parliamo dei mega yacht, per esempio, dobbiamo far riferimento alla domanda pressante che i proprietari delle imbarcazioni rivolgono ai porti turistici e alla città di mare dove magari scelgono di trattenersi. Parlo di una cantieristica adeguata ed efficiente per la manutenzione delle barche. Mi riferisco anche a scuole di lingua madre o comunque di inglese per i figli dell'equipaggio che resta in città anche quando i proprietari rientrano a fine stagione. Esempi tra i tanti che fanno comprendere quanto articolato sia un piano di sviluppo legato alla nautica. Su questo bisognerà puntare». Una scommessa per Cagliari che può davvero ambire a diventare un punto di riferimento per ospitare anche fuori stagione i giganti del mare, quelle imbarcazioni che il mercato indica in crescita, insieme ai natanti e le barche più piccole, a dispetto di quelle di media stazza da qualche anno in picchiata.
«Anche per questo - dice Roberto Isidori - i programmi per incentivare questo particolare settore della nautica dipendono strettamente dallo sviluppo della cantieristica a Giorgino». È qui che dovranno intervenire, con un ragionamento complessivo, Autorità portuale, Comune, Regione e Città metropolitana.
LA SVOLTA Insomma, dalla prossima primavera, quando il trasferimento dei pescherecci comincerà a lasciar liberi, seppur gradualmente, gli spazi in banchina, si apriranno nuovi scenari. E sarà il momento del confronto.
Andrea Piras