Rassegna Stampa

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Presidenza Anci, da un pasticcio all’altro. E adesso si torna a votare

Fonte: web sardiniapost.it
5 gennaio 2017

 

Il nuovo presidente di Anci Sardegna – l’associazione dei Comuni – si deciderà con nuove elezioni. Così ha stabilito, dopo quattro mesi di stallo, l’assemblea dei sindaci che questa mattina si è riunita ad Abbasanta certificando definitivamente l’annullamento del precedente voto del 23 settembre. Ma a venire fuori è stato anche un altro pasticcio: la soluzione dell’arbitrato, annunciata a dicembre con la nomina di tre giuristi proprio per accertare la validità o meno delle precedente elezioni, è stata abbandonata in corsa. Avrebbe richiesto tempi di decisione troppo lunghi. Di qui la via delle urne decisa oggi, unico modo per sbloccare, senza ulteriori rinvii, la partita della presidenza.

Erano oltre centoquaranta i sindaci che hanno partecipato all’assemblea di Abbasanta. La convocazione di nuove elezioni è stata decisa per alzata di mano. Già fissata anche la data: le urne dell’Anci torneranno ad aprirsi martedì 17 gennaio, dalle 10. Al momento sono certe le ricandidature di Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti, ed Emiliano Deiana, fascia tricolore a Bortigiadas. A settembre l’uno aveva raccolto 152 preferenze, ma il quorum ne richiedeva 153; l’altro. invece, ne prese 141. Dalle urne era poi spuntata una scheda in più.

Oggi è stato Mario Bruno, sindaco di Alghero, a riconoscere per primo la non validità del voto di settembre. “Ribadisco – ha detto nella veste di presidente della commissione congressuale – che sulla regolarità delle precedenti elezioni c’è stato un pronunciamento negativo a ottobre“. Una posizione, questa, fatta propria dai sindaci nel momento in cui hanno deciso di indire nuove elezioni non riconoscendo, di fatto, quelle di settembre.

Adesso, però, non ci capisce come mai all’Anci abbiano aspettato quattro mesi prima di tornare alle urne, se già a ottobre era chiaro che il voto di settembre fosse nullo. Non solo: la soluzione dell’arbitrato, sebbene andata in fumo, era stata decisa proprio perché il pronunciamento di ottobre non sembrava bastare. Ai tre giuristi, infatti, venne chiesto di stabilire se il quorum all’articolo 8 dello Statuto andasse calcolato sulla base dei presenti o dei votanti. Questo perché nel primo caso a Ciccolini le ‘sue’ 152 preferenze sarebbero valse la vittoria. Con l’arbitrato, considerato una via extragiudiziale, si raggiungeva anche un secondo obiettivo: il sindaco di Bitti si era impegnato a ritirare il suo ricorso in sede civile presentato in difesa del quorum da calcolare sui votanti.

Invece è successo che a dicembre, all’indomani della nomina, due dei tre giuristi (Omar Chessa e Alessio Scano) hanno rinunciato all’incarico, si è saputo oggi. I vertici dell’Anci, sempre senza darne notizia alla stampa, hanno quindi puntato su una commissione interna di valutazione, più snella, alla guida della quale è stato confermato Paolo Turco, già indicato presidente del primo collegio arbitrale. Ma Ciccolini – filtra dall’associazione dei sindaci – non ha mai indicato un suo giurista di fiducia e oggi ad Abbasanta ha confermato il non ritiro del ricorso.

Pier Sandro Scano, il presidente uscente di Anci, dice: “Quando a fine dicembre ho convocato l’assemblea odierna, l’obiettivo era uscire lo stallo. Col contributo di tutti, in una seduta partecipata ma difficile, ci siamo riusciti. La parola torna ai sindaci, sulla non validità del voto di settembre non ci sono più dubbi”.

All’Anci il clima politico resta teso. E non è chiaro se da qui al 17 gennaio ci sarà una terza candidatura oltre quelle di Ciccolini e di Deiana.

Al. Car.
(@alesscart on Twitter)