Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Brindisi in piazza: notte senza paura

Fonte: L'Unione Sarda
2 gennaio 2017

 


Gli auguri disegnati dai colori nella torre dell'Elefante, il sobrio brindisi in piazza Savoia, il chiassoso “happy new year” del largo Carlo Felice. E anche l'immancabile incosciente che ha trascorso le prime ore del 2017 in un sala del pronto soccorso dell'ospedale. Sarà pure un nuovo anno ma i cagliaritani, mettendo da parte le paure legate ai recenti attentati (i mercatini natalizi di Berlino e la discoteca di Istanbul) l'hanno festeggiato alla vecchia maniera. Tante, tantissime persone in strada per vivere il capodanno diffuso e low cost in piazza. Tutte animate dalla voglia di regalarsi un momento di spensieratezza.
I BOTTI Anche se - non poteva essere altrimenti - c'è chi ha esagerato: rispetto a quanto fatto in altre città, il sindaco di Cagliari non ha emesso l'ordinanza per vietare i botti. «Perché», ha spiegato, «sono già proibiti dalla legge e dal regolamento comunale». Norme che non hanno certo fermato i “bombaroli” nostrani: allo scoccare della mezzanotte sono stati fatti esplodere migliaia di petardi. Creando, soprattutto nel Largo, momenti di panico: c'è ancora chi ritiene divertente buttare botti in mezzo alla gente.
IL FERITO Sembrava, comunque, una nottata tranquilla. Ma, alle 3.30, quando ormai il concerto di Madh, il cantante di Carbonia esploso a XFactor, era già concluso da un pezzo, un ventiduenne di Lunamatrona è rimasto ferito dall'esplosione di un petardo. Non si sa se lo stesso lanciando o se, invece, lo abbia raccolto da terra. Sul posto è arrivata un'ambulanza del 118 che lo ha portato all'ospedale Marino dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico: i medici hanno tentato di salvargli le tre dita spappolate dall'esplosione. L'unico incidente anche se, in nottata, qualche teppista ha incendiato i cassonetti per la carta di via Ariosto.
IL VEGLIONE Gesti di sconsiderati che, comunque, non cancellano la festa che tanti cagliaritani (ma in giro c'erano persone arrivate dal resto dell'Isola e da oltre Tirreno) hanno deciso di vivere in piazza, sfidando anche temperature tutt'altro che gradevoli. Un capodanno low cost, non solo perché l'amministrazione comunale ha deciso di rinunciare al grande nome, puntando, invece, su una serie di artisti ospitati in diverse piazze. Anche tanta gente ha approfittato del capodanno diffuso per risparmiare sulle spese del cenone. Una serata, dunque, all'insegna del business per gli ambulanti stranieri (in particolare, quelli nati nel Bangladesh) che, messe da parte le rose, hanno allestito bancarelle volanti con spumante, birra e addobbi legati al nuovo anno (gettonatissime le coroncine). Già verso le 23, via Manno e via Garibaldi, le strade che collegavano i palchi, erano affollate come nei giorni di saldi.
L'ATTESA Voglia di risparmiare, certo. Ma, segnale positivo, anche tanta tranquillità: nonostante gli allarmi per gli attentati messi a segno in giro per il mondo, i sistemi di sicurezza predisposti per l'occasione hanno rincuorato i cagliaritani: quelle fioriere che bloccavano via Manno hanno, per esempio, dato la garanzia che non si poteva ripetere quanto accaduto nel mercatino natalizio di Berlino. E così si è potuto girare da un palco all'altro: ben prima di mezzanotte, in piazza San Giacomo ha cominciato a suonare il Mudras quartet insieme a Denise Gueye, a Santa Croce è salita sul palco la cover band Beat Street mentre in piazza Savoia è partito il sofisticato concerto dell'Adele Grandulli quartet. Spettacoli seguiti da tanta gente anche se il clou era nel palco del Largo dove i torinesi Monaci del surf proponevano cover e sigle di programmi tv in chiave rock surf.
IL BRINDISI Tutti hanno, dunque, scegliere di salutare il nuovo anno in base ai propri gusti musicali. E, a mezzanotte, i brindisi, gli auguri, i baci, gli abbracci (c'è stato spazio anche i due spericolati che si sono arrampicati nei tralicci del palco del Largo, cacciati dal servizio di sicurezza). Da Castello sono partiti i fuochi d'artificio mentre, giusto per ricordare che Cagliari è ormai una città multietnica, sono volate verso il cielo le tipiche lanterne cinesi.
Marcello Cocco