Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Un Capodanno senza botti in una città che ha tanti cani»

Fonte: L'Unione Sarda
28 dicembre 2016

L'appello del veterinario: le esplosioni terrorizzano gli animali domestici

 

 

 

«Amavo i fuochi d'artificio, i botti. Poi, quando ho assistito alla reazione del mio labrador, ho cambiato il mio modo di vedere». Marco Puddu non è soltanto un qualunque proprietario di cani; è anche il veterinario che ha creato la clinica per animali San Giuseppe. E, in quell'ambulatorio, ha curato cani traumatizzati dai botti. «Se la gente vedesse in che modo gli animali reagiscono, smetterebbe di provocare queste esplosioni».
LA NORMA In realtà, non ci sarebbe neanche bisogno di convincere i “bombaroli di San Silvestro”: già esistono una serie di norme che vietano certi comportamenti. L'articolo 703 del Codice penale prevede un'ammenda fino a 103 euro; se poi, l'esplosione avviene in un luogo frequentato (è proprio il caso di usa petardi per salutare l'arrivo del nuovo anno) rischia fino a un mese di carcere.
L'ORDINANZA E poi ci sono le ordinanze che, in questi giorni, tanti sindaci stanno emanando. Non quello di Cagliari Massimo Zedda. «Perché», spiega, «in altri Comuni non c'è la prescrizione che già esiste nel nostro regolamento comunale. Non avrebbe senso emettere un'ordinanza per vietare un comportamento che è già vietato». Resta, comunque, l'invito a evitare le bombe di San Silvestro. «Dobbiamo mostrare sensibilità nei confronti dei nostri amici a quattro zampe».
LA PAURA Perché loro, i cani, soffrono tremendamente questi botti improvvisi. «Qualche anno fa, nella casa al mare», riprende Puddu, «dopo lo scoppio di un petardo, il mio labrador si è messo a correre dentro casa e, terrorizzato, si è nascosto sotto il letto». Un comportamento che si è ripetuto altre volte. «E, in un'occasione, è scappato di casa: lo abbiamo ritrovato a quasi due chilometri di distanza». Al cane di Puddu è anche andata bene. «L'anno scorso abbiamo curato un animale che è stato investito perché è scappato, spaventato da un botto».
LE CAUSE Puddu non si limita a guarire gli animali nella sua clinica. Ora si prende cura direttamente di quattro jack russell. «E, ogni volta, che scoppia un temporale, corrono verso la camera da letto per cercare riparo». Le ragioni? «Probabilmente il loro udito, più sensibile del nostro, fa percepire loro lunghezze d'onda che creano sofferenza». Che finisce quando terminano i botti. Ma non sempre. «Mi sono ritrovato a occuparmi di cani che erano scioccati anche il giorno dopo le esplosioni». E, comunque, il problema non è solo di questi animali. «Anche i gatti posso soffrire. Non solo: hanno problemi anche gli uccelli esotici». Meglio riunciare ai petardi. «Soprattutto nelle nostre città che sono sempre più piene di animali».
Marcello Cocco