Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il metrò? un po' sopra e un po' sotto

Fonte: L'Unione Sarda
22 maggio 2008

Consiglio. Illustrato ieri in aula lo studio preliminare della Regione sulla rete da 47 km
Il metrò? Un po' sopra e un po' sotto
Floris propone alla Regione (e al Governo) la soluzione mista
Comune verso il sì alla Linea verde (Quartu-via Vesalio) no alla Linea marron (Pirri-ospedali-via Roma).
Il centrosinistra lo vuole, senza se e senza ma. Il centrodestra dice sì a tutto ciò che passa all'esterno della città ma no alle tratte interne, con l'unica eccezione (un sì convinto) per il passaggio in via Vesalio. Il sindaco - sponsor storico del metrò sotterraneo - propone una soluzione ibrida che da un lato consentirebbe di incamerare una parte dei consistenti finanziamenti messi sul piatto dalla Regione (350 milioni), dall'altro lascia una porta aperta al progetto del Ctm: tracciato misto. E annuncia. «Parlerò con Ercole Incalza, consigliere del ministro delle Infrastrutture, e gli chiederò se i sistemi possono integrarsi», ha detto ieri Emilio Floris al Consiglio comunale.
Ma prima - e questa è la notizia - proporrà questa soluzione a Renato Soru. Significa che domani, giorno in cui i sindaci dell'area vasta incontreranno il presidente della Regione per firmare la bozza di Accordo di programma sul “Sistema di metropolitana di superficie dell'area vasta”, il sindaco di Cagliari dirà sì alla Linea verde che collega Pitz'e serra a via Vesalio (intersecando la tratta che porta da una parte in piazza Repubblica, dall'altra a Monserrato e, in futuro, al Policlinico) e no alla Linea marron quella che collegherebbe il Quadrifoglio (l'incrocio tra via Cadello e Pirri) con il Brotzu e gli ospedali vicini per proseguire verso via Is Cornalias, l'ospedale di San Michele, via Abruzzi, piazza San Michele, viale Sant'Avendrace e da lì raggiungere piazza Matteotti - vero snodo intermodale - passando da viale Trieste e via Roma o nel sedime delle ferrovie.
Il sindaco è sempre stato contrario a quella tratta, almeno come è stata disegnata, per una serie di ragioni che ieri ha riassunto: gran parte delle strade che attraverserebbe non sono sufficientemente larghe; metterebbe in conflitto trasporto pubblico e trasporto privato; eliminando i parcheggi sui lati delle strade per far posto al metrò, si metterebbero in crisi le attività commerciali.
Chiara la filosofia di Floris: sì ai tram, dove c'è lo spazio, ma senza eliminare le auto. A meno che non si eliminino i parcheggi sul lato strada e si finanzino multipiano. Infatti il sindaco chiede (e chiederà a Soru): «Tra i 350 milioni di euro disponibili per il metrotram ci sono fondi anche per i parcheggi in struttura?».
Sulla Linea marron sindaco e maggioranza - ieri si sono espressi Udc e Riformatori - hanno alcune proposte da fare: l'attraversamento di Pirri e del Quadrifoglio, ad esempio, deve avvenire in sotterranea e i tram devono riemergere a ridosso degli ospedali. Del resto, è la tesi, non si può ipotizzare un passaggio in strade strette, come via Santa Maria Chiara. Discorso simile su viale Sant'Avendrace. Floris scherza: «Facciamo una prova: realizziamo una corsia riservata e facciamoci passare un pullman per qualche mese e vediamo che impatto ha sul traffico». L'alternativa comunale al tracciato marron proposto dalla Regione (ieri il progettista Italo Meloni ha illustrato lo studio preliminare al Consiglio) è il transito non davanti ma dietro il cimitero, l'attraversamento in sopraelevata della 130 e parte della 131 e il passaggio nel sedime delle ferrovie sino a via Roma. Un'opzione simile, ma solo per Sant'Avendrace, l'ha prevista anche la Regione.
FABIO MANCA