Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Natale tra porchetto e vegano A pranzo piatti tradizionali e nuovi cibi come il pomelo disidratato

Fonte: L'Unione Sarda
21 dicembre 2016

Tra i box del mercato di San Benedetto gli acquisti in vista delle tavolate del 25 dicembre

 

Scompare la treccia, c'è poco spazio per spaghetti ai ricci e polpo, appare il pomelo, si confermano agnello, porchetto, arance, clementine e la frutta secca. Il mercato di San Benedetto si prepara al tradizionale pranzo di Natale cercando di seguire le tendenze (e i portafogli) dei cagliaritani. «Soprattutto ai portafogli», spiega la direttrice del mercato Valeria Scarpa, «dal momento che, in zona, sono scomparse le giovani coppie e sono rimasti gli anziani. Che, purtroppo, hanno stipendi da anziani».
LA TRADIZIONE Ma anche loro, nonostante finanze tutt'altro che floride, vogliono festeggiare degnamente il Natale. E non rinunciare alla tradizione. «Così», spiega il macellaio Tony Scaramuccia, «puntano sul porchetto che arriva dall'Olanda che costa 12, 13 euro al chilo». E chi, invece, vuole mangiare sardo? «Il nostro porchetto costa circa 18 euro al chilo». Fortunatamente, quest'anno, l'offerta di agnelli è aumentata e, dunque, è calato sensibilmente il prezzo. «Di circa due euro al chilo». Ci sono risposte per tutte le tasche. Anche se Scaramuccia ha un cruccio. «Stiamo perdendo molti piatti della tradizione: in passato, la treccia rimane in vetrina per pochi minuti. Ora la comprano in pochi».
IL PESCE Agnello e porchetto fanno parte della tradizione. Ma Cagliari è pur sempre una città di mare. E in tanti festeggiano il Natale con il pesce. «In particolare», interviene il pescatore Maurizio Piombini, «pesce da forno, burrida e insalata di polpo». Le orate sarde (sia quelle da allevamento, vendute a 12, 14 euro al chilo, che quelle pescate, da 20 euro al chilo) vanno via velocemente. Difficile, invece, sperare nell'insalata di polpo. «Quest'anno stanno arrivando pochissimi polpi grandi». Ed è un problema anche pensare di preparare la pasta ai ricci. «Ogni giorno, mi arrivano, al massimo, due, tre vasetti certificati. E, vista la raccolta indiscriminata del passato, temo che l'anno prossimo la situazione sarà peggiore».
L'ANTIPASTO I soldi, si diceva, non sono tantissimi. E, dunque, in tanti cercando di tagliare sul superfluo (almeno relativamente al pranzo di Natale). Se ne rende conto chi vende il “superfluo”, i salumi e i formaggi che fanno parte dell'antipasto. «Lavoro qui da tantissimi anni», si lamenta Luigi Lazar, rumeno ma ormai sardo d'adozione, «e non ho mai visto tanta desolazione. Eppure, i nostri prodotti sono apprezzati dai clienti. E non costano neanche tanto: vendiamo la salsiccia di Marrubiu a 14 euro al chilo, la stessa cifra dei formaggi pecorini e caprini stagionati e semistagionati».
LA VERDURA Tanta carne e pesce. Ma al mercato di San Benedetto possono organizzare il pranzo di Natale anche i vegani (addirittura, c'è in vendita anche il panettone dedicato). «I nostri prezzi», afferma il fruttivendolo Alberto Usai, «non sono cambiati rispetto agli anni scorsi: sedani e finocchi sono a 2,50 euro al chilo, clementine e arance a 1,50, le castagne a 8». Nel box si soddisfano anche i più pigri. «Le confenzioni di carciofi già tagliati e pronti all'uso costano 5 euro».
LA FRUTTA SECCA In quel tavolo non possono certo mancare noci, arachidi e frutta secca. «Anche se, magari», svela Rossana Fenu, «sono messi solo per figura e non vengono mangiati». In compenso, arrivano nuove tendenze. «Stiamo vendendo tanti semi per le insalate e molta frutta disidratata». Come, per esempio, il pomelo che funge da sorbetto: in effetti, l'agrume disidratato lascia in bocca un gradevole retrogusto di limone. In tavola anche gli ananas. E i dolci (se si vuole restare fedeli alle tradizioni sardi)? «Proponiamo», risponde Marco Todde, «dolci di mandorle, pane di sapa e pardulas». I prezzi? «Mediamente 15 euro al chilo. Proprio come l'anno scorso».
Marcello Cocco