Violenza sulle donne: dalla regione un milione di euro per i centri antiviolenza e le case di accoglienza
Poco più di un mese fa la rete dei centri antiviolenza sarda rischiava il collasso e c’era il rischio concreto che molti dovessero chiudere per il mancato versamento dei fondi regionali. Oggi l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro come contributo a copertura delle spese sostenute nel 2016 dagli otto centri e dalle cinque case di accoglienza sparsi nell’isola.
La maggior parte dei fondi – 700.000 euro – arriveranno dal Fondo Nazionale delle Politiche sociali e saranno destinati alle Case di accoglienza, i restanti 300.000 saranno assicurati dalla stessa Regione e distribuiti equamente tra i centri antiviolenza e antistalking. A inizio novembre i respondabili dei centri e delle case di accoglienza si erano incontrati a Tramatza per chiedere un incontro ai vertici regionali e per denunciare il grave stato di crisi in cui versava la rete sarda, a rischio chiusura per la mancata erogazione dei contributi per il 2014 (a saldo dei fondi spesi nel 2015) e 2015 per quelle anticipate per l’anno 2016.
I Centri antiviolenza svolgono attività di tutela legale, di affiancamento e di consulenza psicologica e sociale, offrono aiuti pratici e immediati per sottrarre le donne vittime di violenza alle situazioni di pericolo e per ricreare condizioni di vita autonoma e serena. Le Case di accoglienza sono strutture di ospitalità temporanea che accolgono e sostengono donne in condizione di disagio a causa di violenza sessuale o maltrattamenti in famiglia, assieme ai loro figli minori.
«I Centri antiviolenza e le Case di accoglienza – afferma l’assessore Arru – costituiscono un riferimento ormai consolidato per il contrasto della violenza di genere e hanno maturato modalità di intervento coerenti agli obiettivi e alle azioni del Piano nazionale, approvato a luglio dello scorso anno. Riteniamo fondamentale rafforzare la rete strutturata di relazioni tra i Centri e le Case di accoglienza presenti nel territorio regionale consolidando le relazioni con le istituzioni. Per realizzare e monitorare le azioni del Piano nazionale, costituiremo a breve un coordinamento regionale sulle politiche contro la violenza di genere».
L’assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru
La Regione ha emanato nel 2007 una apposita legge che in questi anni ha consentito a migliaia di donne di affrancarsi dalla violenza maschile e riprogettare una propria vita in totale autonomia. La stessa legge ha permesso di usufruire di personale formato e specializzato nei processi di tutela e prevenzione. Aver assicurato questi fondi è una notizia molto importante per tante