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Lavoro in Sardegna, diminuisce (di poco) l'esercito dei disoccupati. In 110mila con le braccia incro

Fonte: web SardegnaOggi.it
19 dicembre 2016

Lavoro in Sardegna, diminuisce (di poco) l'esercito dei disoccupati. In 110mila con le braccia incrociate

Lavoro in Sardegna, diminuisce (di poco) l'esercito dei disoccupati. In 110mila con le braccia incrociate
I dati dell'Istat, nell'Isola fine d'anno in leggero miglioramento, ma sono ancora in tanti ad avere le braccia incrociate. A casa il 15,9 per cento, tra i "migliori" risultati del Mezzogiorno. Tema scottante, l'occupazione femminile che non c'è.



CAGLIARI - Un leggero miglioramento, paragonando i dati dell'ultimo trimestre con quelli del 2015. Ma la strada è ancora lunga e in salita. I dati rilasciati nei giorni scorsi dall'Istat, rielaborati dal Servizio di statistica regionale, certificano un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, che scende al 15,9 per cento, un aumento degli occupati e della forza lavoro, e una sensibile diminuzione degli inattivi.

I DATI - Il tasso di disoccupazione in Sardegna nel terzo trimestre del 2016 si attesta al 15,9% contro il 18,6% del Mezzogiorno e il 10,9% nazionale, e in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno prima (quando era al 16,7%). I disoccupati sono 110300, nello stesso periodo dell'anno precedente erano 114800, mentre nel secondo trimestre del 2016 erano 112400.
Il tasso di occupazione in Sardegna, al terzo trimestre 2016, è al 52,1%, contro il 44,0% del Mezzogiorno e il 57,6% nazionale. La variazione tendenziale (rispetto allo stesso periodo del 2015) nell'isola registra un +1,4%: 582200 occupati contro i 574300 dello stesso periodo del 2015. "Incoraggianti" anche i numeri della forza lavoro, ossia il totale delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione: +0,5% per 692600 persone. Il tasso di attività è del 62,2% in Sardegna, 54,2% nel Sud, 64,8% il dato italiano.

In calo gli inattivi: sono 25200, il 3,6% in meno rispetto a un anno fa: 412100 contro i 427.300 dello stesso periodo del 2015. Il tasso di inattività in Sardegna è del 37,8% contro il 45,8% del Mezzogiorno e il 35,2% del dato medio nazionale. Ancora problematica, sebbene migliore rispetto all'andamento del Mezzogiorno e del resto d'Italia, la situazione del lavoro femminile in Sardegna. La disoccupazione femminile è al 16,5%, contro il 20,7% del sud e il 12,0% nazionale. Il tasso di occupazione femminile in Sardegna è più alto che nel resto delle regioni del Sud: 44,0% contro il 32,3%, vicino al valore nazionale: 48,0%. Al terzo trimestre del 2016 le occupate sarde sono 240800 circa, le inattive sono 256100. "Nel confronto con i dati che la Giunta regionale aveva di fronte al momento del suo insediamento, all'inizio del 2014, la situazione del Mercato del Lavoro in Sardegna è innegabilmente migliorata: la disoccupazione era al 19,7%, oggi è al 15,9% (-3,8%), i disoccupati erano 133200, oggi sono 110300 (22900 in meno), mentre gli occupati erano 543500 e oggi sono 582200 (+38700), per un tasso di occupazione cresciuto dal 48,0% del 2014 al 52,1% di oggi. La forza lavoro era di 676600 unità contro le 692600 di oggi (+16000 unità). Il tasso di attività era nel 2014 al 59,9%, oggi al 62,2%. Gli inattivi erano 445100, oggi sono 412100 (33000 in meno). Le donne occupate al primo trimestre del 2014 erano 230800, oggi sono 240800 (+10.000), le disoccupate erano 55300 e oggi sono 47800 (-7500)".

Per l'assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, i dati sul terzo trimestre 2016 "sono incoraggianti, anche se non ancora appaganti. In questa rilevazione emerge un certo consolidamento di alcune indicazioni che già nei precedenti trimestri si erano manifestate: il calo del tasso di disoccupazione, l'aumento degli occupati e la diminuzione degli inattivi, ci dicono che, tra i cittadini diminuisce la rassegnazione. Non siamo, naturalmente di fronte a un traguardo definitivo, ma gli indicatori positivi ci invitano a insistere con determinazione lungo la strada intrapresa, apportando dove necessario gli opportuni correttivi. La Sardegna" – prosegue Mura – "migliora più del resto del Mezzogiorno, e a far segnare questa differenza positiva, in presenza di un quadro normativo comune a tutta Italia, sono certamente anche le misure avviate dalla Giunta regionale. Se poi allunghiamo lo sguardo alla situazione che abbiamo trovato quando ci siamo insediati – conclude la titolare del Lavoro – è innegabile che il mercato del lavoro sardo, in un quadro che resta difficile, abbia comunque registrato un sensibile miglioramento".