Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tutti in marcia per la pace: «Diciamo no alla violenza»

Fonte: L'Unione Sarda
19 dicembre 2016

Per la prima volta in città l'iniziativa partita 30 anni fa a Sardara

Se non c'è pace c'è violenza. E la violenza è guerra, fame, povertà, ignoranza, disoccupazione. Come combatterla? Per esempio con una marcia per la pace, che unisca nel suo cammino tanta gente, assieme ai rappresentanti di Chiesa, volontariato, sindacati e una sfilza di associazioni (Alleanza contro la povertà, la Tavola della pace, Acli, Università, Arci, Legambiente, migranti e rom). «L'importante è esserci», raccomanda don Angelo Pittau, promotore dell'iniziativa fin dal suo esordio, nel 1987, a Sardara. Quest'anno la novità è che si farà a Cagliari: per la prima volta il capoluogo ospiterà la manifestazione, trentesima edizione, con sfilata il 29 dicembre da viale Diaz a piazzale Trento. L'appuntamento è alle 15 nel sagrato della Basilica di Bonaria. Ma in mattinata incontro alla Fiera con i giovani.
L'INIZIATIVA A presentare il programma, oltre a don Pittau (presidente del comitato promotore e direttore della Caritas di Ales-Terralba che promuove la marcia organizzata con la delegazione di Caritas Sardegna), c'erano ieri in Municipio l'arcivescovo Arrigo Miglio, don Marco Lai, direttore della Caritas cagliaritana e delegato regionale e, in rappresentanza del Comune, il presidente del Consiglio Guido Portoghese e l'assessore alle Politiche sociali Ferdinando Secchi.
NUOVI STILI Il tema scelto quest'anno, “La non violenza: stile di una politica per la pace”, è lo stesso del messaggio di Papa Francesco per la cinquantesima Giornata mondiale della pace del primo gennaio 2017. «Anche la Sardegna è terra di violenza», spiega don Pittau, includendo nella “lista degli orrori” anche la fabbrica di bombe di Domusnovas, «subisce violenza dalla povertà che avanza, dalla disoccupazione, dagli omicidi, dall'inquinamento e per tanti aspetti genera violenza: chiediamo ai nostri governanti regionali di combattere tutto ciò, costruendo la pace con un nuovo stile di vita e una nuova politica, sul modello di quei valori che Martin Luther King, madre Teresa e Gandhi hanno portato avanti». Per Miglio la marcia aiuta ad «allargare gli orizzonti: con i tanti problemi locali, il rischio è non renderci conto del tipo di mondo in cui viviamo».
Carla Raggio