Rassegna Stampa

web Vistanet Cagliari

Aids questa sconosciuta: ignoranza e pregiudizi dei Cagliaritani sulla malattia

Fonte: web Vistanet Cagliari
29 novembre 2016

Aids questa sconosciuta: ignoranza e pregiudizi dei Cagliaritani sulla malattia

Aids questa sconosciuta: ignoranza e pregiudizi dei Cagliaritani sulla malattia. Indossare sempre il preservativo per contrastare le malattie sessualmente trasmissibili. Erano gli anni Novanta, l’Aids dilagava tra i giovani di tutto il mondo e, finalmente, nelle televisioni, nei giornali e nelle radio era tutto un pullulare di moniti come questo. Dagli screening organizzati dalla Lila, Lega italiana per la lotta all’Aids, svolti a Cagliari nelle giornate di sabato 19 e giovedì 24 novembre, emerge purtroppo un grado di informazione delle persone coinvolte piuttosto basso e l’utilizzo di precauzioni nei rapporti occasionali e non molto ridotto. A raccontarlo è Brunella Mocci, responsabile della Lila Cagliari. <<Ci sono persone – racconta – ancora convinte che si possa contrarre il virus anche con la sola masturbazione o addirittura con un semplice abbraccio>>.

Se da un lato emergono questi dati preoccupanti, dall’altro rimane forte l’interesse e il livello d’allerta da parte soprattutto dei giovani. Non si spiegherebbe altrimenti il successo dell’iniziativa portata avanti da Lila Cagliari insieme ad altre otto città italiane. <<Nella giornata di giovedì l’afflusso è triplicato>>, dice la Mocci. Per lo più giovani, tra i 20 e i 30 anni, appartenenti alle diverse categorie, etero, omo, bisex, quasi a sfatare un mito – ormai datato – che vorrebbe un’attenzione maggiore da parte della popolazione gay.

Le due giornate si sono sviluppate attraverso diversi momenti. A differenza di come avviene negli ospedali, negli screening organizzati dalla Lila, le persone che si sono sottoposte al test hanno avuto la possibilità di intraprendere in poche ore un percorso unico: compilazione di un questionario, colloquio informativo, test salivare e comunicazione del risultato (il test salivare a differenza di quello del sangue consente in mezz’ora di conoscere l’esito del test). Insomma, un circuito completo. <<Avendo con questo test un risultato immediato – spiega Brunella Mocci – si è subito in grado di condurre la persona alla terapia, con una garanzia dell’anonimato totale. Purtroppo con il test del sangue capita che molte persone non vadano neanche a ritirare il referto, per pudore o dimenticanza>>. Il costo di questo test, 40 euro circa, rende difficile questa pratica nelle strutture pubbliche, che – è bene ricordarlo – garantiscono gratuitamente lo screening 365 giorni all’anno. La Lila ha organizzato queste due giornate autofinanziandosi. Un’iniziativa dal costo elevato, ma che ha dato risultati molto importanti.

 

Oltre alla povertà informativa riguardo alla malattia, qualcosa che purtroppo ancora perdura sono i pregiudizi sulle persone affette da Hiv. <<Nell’immaginario comune – spiega la responsabile Lila – il malato di Aids è ancora una persona che ha fatto o fa una vita sfrenata, spesso omosessuale o addirittura il tossico di 20 anni fa. La realtà ci dice che più della metà delle infezioni contratte in Italia (53%) è dovuta a persone che hanno già sviluppato la malattia in uno stadio avanzato e non lo sanno. Grazie ai progressi della scienza chi segue le terapie (Tasp), ha una capacità di trasmissione della malattia molto bassa>>.

Insomma ci sono tanti miti e pregiudizi da sfatare, ma soprattutto è sempre più necessario non far calare mai l’attenzione su una realtà sociale non più grave come vent’anni fa, ma ancora molto seria. Un modo per farlo è quello di partecipare giovedì 1° dicembre alla marcia di solidarietà organizzata dalla Lila Cagliari, in concomitanza con la giornata mondiale per la lotta all’Aids. L’appuntamento è alle 18 in Piazza San Giacomo. (Mario Marcis)