Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Popolo e reali uniti nel nome del martire glorioso

Fonte: La Nuova Sardegna
4 maggio 2009

DOMENICA, 03 MAGGIO 2009

Pagina 2 - Cagliari

Dai duchi di Kent ai cagliaritani doc un «filo rosso» di emozioni comuni



Grande folla alla processione del 1º maggio, commenti entusiasti nelle tribune e in strada




CAGLIARI. Confusi tra la folla o seduti comodamente nelle tribune, anche quelle dei vip in via Roma, la processione di sant’Efisio è sempre qualcosa di eccezionale. Cultura, religiosità, folclore, spettacolo, tutte queste cose insieme. Emoziona sempre: sia a fianco dei duchi di Kent, sia accanto alle vecchiette sedute nel seggiolino pieghevole, per non perdere neppure un costume sardo di un corteo lungo tre ore.
I reali. Bisogna riconoscerlo: i cugini della Regina d’Inghilterra hanno conquistato, col loro stile regale ma alla mano - tipico delle persone di classe - i cagliaritani. Disponibili, culturalmente curiosi, i duchi, attenti allo spettacolo che si svolgeva davanti a loro. Il “self control” dei Kent si è appena attenuato al passaggio dei “campidanesi” in sella a splendidi esemplari anglo-arabi-sardi: la competenza ippica della famiglia reale inglese è arcinota. Il duca e la duchessa sono stati ospiti d’onore della festa e dell’intenso weekend efisiano: cene di gala con nobiltà locale, carosello dei carabinieri, incontri col mondo del volontariato e, ieri, inaugurazione, al “Ghetto degli ebrei”, di “Monumenti aperti”. Alla duchessa la città ha fatto omaggio di un artistico scialle sardo lavorato a mano, al duca di un “book” con le foto della visita della regina Elisabetta in città.
Il filo rosso. Nobili o popolani, una cosa è sicura: Sant’Efisio non si tocca. “E’ il filo rosso che unisce la storia sarda dall’antichità alla contemporaneità”, dice Antonietta Mongiu, ex assessore regionale dell’Istruzione, puntuale come ogni anno per vivere, nella sua Stampace, il vero Primo Maggio. Il santuario e l’annessa piazzetta sono il cuore delle festa autentica, genuina, del dialogo quasi personale dei cagliaritani con Efis il grande. Una “pietas” misurata dai sacerdoti che, numerosi, si alternano in chiesa. Don Walter Onano quest’anno sarà il cappellano al seguito del pellegrinaggio. “I fedeli sono sempre più numerosi e camminare con loro per quattro giorni è un’esperienza spiritualmente arricchente anche per i preti”.
Antonio Sassu, docente di Economia nel nostro Ateneo, ex assessore regionale della Programmazione e presidente del Banco di Sardegna, ha assistito alla processione sia dalla tribuna delle autorità sia confuso tra la folla. “Sono due visuali diverse. L’una paludata, in via Roma, è più commovente - dice il professore - e innesca maggiori meccanismi emotivi: il suono delle sirene, il popolo dei pellegrini dietro il santo, lo spettacolo della ramadura. Ma consiglio di vedere la processione anche nella sua ferialità: nei luoghi in cui si forma il corteo, dove i figuranti si parlano, si organizzano, in viale fra Ignazio sono più genuini e spontanei”. “Molto belli i vestiti, meravigliosi i gioelli”, dicono due signore di Siena, incantate davanti alla sfilata. “Siamo con un gruppo organizzato. La festa ci piace. L’anno venturo potremmo venire anche da sole”. Giampaolo Lallai, cagliaritano doc, non si perde una sagra, come si diceva fino a pochi anni fa: “Anche da ragazzo non disertavo quest’appuntamento: abitavo in piazza Yenne. Era un mio sogno adolescenziale sfilare in costume. Non ci sono mai riuscito. Non avrei mai immaginato di partecipare alla processione da suonatore di launeddas. Il corteo religioso, visto da fuori, provoca certe emozioni, vissuto da dentro è enormemente più bello. Per me il 1º maggio è il giorno più bello dell’anno, più di Natale e Pasqua”.
Forse anche per l’assessore provinciale, Piero Comandini, che guarda le due navi da crociera in porto, migliaia e migliaia di turisti per le strade della città, pensa all’entusiasmo e alla partecipazione dei fedeli a Sarroch, Villa san Pietro e Pula. C’è il tanto per dichiarare che “Sant’Efisio è molto più bravo di politici e tour operator”.