Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Molentargius riapre dopo un mese

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2009

Omessa custodia dei cani, multate 10 persone. Mariani sul doppio incarico: no comment

Parzialmente risolta l'emergenza randagi dentro il parco

L'emergenza randagi è stata risolta almeno in parte e il parco di Molentargius riapre dopo oltre un mese di stop.
Mancano all'appello ancora 12 cani, ma il peggio è passato: dopo oltre trenta giorni dalla prima chiusura per colpa dei randagi, da domenica pomeriggio il parco di Molentargius riaprirà ai visitatori. Nelle scorse settimane le squadre composte da uomini del corpo forestale, polizia municipale di Cagliari e Quartu Sant'Elena, veterinari dell'Asl 8 e specialisti dei canili Shardana e Dog Hotel sono riusciti a catturare 26 cani: una decina aveva il microchip ed è stato possibile risalire ai proprietari, quasi tutti residenti a Medau su Cramu. Gli altri, tra i quali anche tre cuccioli, sono stati affidati al canile di Muravera. E proprio domenica 2 maggio, in occasione di “Monumenti Aperti”, partirà nell'oasi una campagna d'adozione: «Cuccioli e cani adulti sono a disposizione di chi si vorrà prendere cura di loro», ha spiegato ieri durante una conferenza stampa il direttore dell'ente Mariano Mariani. «Vorremmo sfruttare questo episodio negativo per sensibilizzare le persone sul tema».
RANDAGI Cancelli aperti, anche se nell'oasi resta ancora una dozzina di randagi: «Non si può risolvere il problema in 20 giorni, per il momento ci siamo occupati degli esemplari più pericolosi. In questa occasione abbiamo scoperto che gran parte dei cani che circolavano erano accuditi dai residenti, ma venivano lasciati liberi, fuori dai recinti delle case». Così il corpo forestale e i vigili urbani hanno multato dieci persone per “omessa custodia” (sanzione: 50 euro).
Nel frattempo i cani hanno impedito la nidificazione di una colonia di gabbiano corso, una specie in via d'estinzione: «Purtroppo sono i responsabili del fallimento della nidificazione», ha aggiunto Alessia Atzeni, biologa del Parco. «Ora viene la parte più difficile: l'adozione dei cani catturati. Non solo: dobbiamo far capire che il cane è il migliore amico dell'uomo, ma bisogna tenerlo affianco. Invece molti erano dei “cani di quartiere”, che venivano accuditi dai residenti ma lasciati liberi di camminare nell'oasi. Sono stati loro a distruggere alcuni nidi, o semplicemente a disturbare la fauna».
DOPPIO INCARICO Molti animali erano ricoperti di zecche: «È un problema che c'è sempre stato, per fortuna i punti dove passeggiano gli animali sono diversi da quelli dove camminano i visitatori», è stato spiegato. Nessun allarme, solo la constatazione di una presenza - in alcuni casi massiccia - dovuta anche alle pecore che pascolano in questa oasi stretta tra la città e il Poetto. Un parco diretto dal 2006 da Mariano Mariani, ora anche capo di Gabinetto del presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci. Per ora non è stato annunciato alcun cambio al vertice dell'ente: Mariani liquida qualsiasi domanda sul doppio incarico con un sintetico «no comment».
MICHELE RUFFI

01/05/2009