Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il rilancio dell'Orto Botanico: 10 mila visitatori in due giorni

Fonte: L'Unione Sarda
22 novembre 2016

Un successo le celebrazioni per il 150 anniversario della fondazioone

 

Il più soddisfatto per i diecimila visitatori nell'ultimo fine settimana dedicato ai festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario della fondazione è il direttore Gian Luigi Bacchetta, docente di Botanica ambientale e applicata all'Università: «È cominciata l'era dell'Orto Botanico condiviso, i cagliaritani se ne stanno riappropriando». A visitare l'Orto dell'Università nei giorni di apertura gratuita (organizzata dal centro servizi Hortus Botanicus Karalitanus, che lo cura per conto dell'Ateneo) sono stati anche più di diecimila. Circa la metà ha anche lasciato la firma o una frase sul registro dei visitatori dopo aver ammirato le collezioni presenti negli spazi di viale Sant'Ignazio. Il direttore Bacchetta conferma: «I cittadini si stanno riappropriando di questi spazi, ed è quello che vogliamo con il Rettore dell'Università Maria Del Zompo. L'augurio ora è che le persone si innamorino dell'Orto e ci aiutino a farlo diventare l'Orto più bello d'Italia: è un patrimonio di tutti i sardi e deve essere valorizzato nel modo migliore».

AMMIRAZIONE Davanti all'opera di Pinuccio Sciola “Benvenuti in Barbagia”, che è stata ricollocata proprio in questi giorni negli spazi verdi del giardino, si sono fermati in tanti a contemplare. Molti anche gli studenti della facoltà di Scienze naturali: è nell'aula a cielo aperto di viale Sant'Ignazio che possono affinare le proprie conoscenze. Qualche giorno fa era stata dedicata un'aula a Eva Mameli Calvino, la madre dello scrittore Italo, prima italiana a conseguire la libera docenza in una università. Eva Mameli Calvino è stata direttrice dell'Orto botanico di Cagliari tra il 1926 e il 1929.

L'UNIVERSITÀ «Questo è un ambiente di ricerca e di didattica, fortemente collegato all'identità della Sardegna», aveva sottolineato la rettora dell'Università Maria Del Zompo in avvio dei festeggiamenti del 150mo anniversario della fondazione. «Abbiamo creato qui un Centro servizi che da qualche mese gestisce l'Orto botanico, per mettere insieme ricerca approfondimento e la possibilità di star bene insieme offerta ai cagliaritani». L'Hortus Botanicus Karalitanus, antico nome dello spazio, collaborerà con gli enti e le associazioni che lo circondano. L'auspicio di Del Zompo: «L'Università e la città non devono quasi distinguersi l'una dall'altra. Proseguiremo insieme su questa strada». Nel corso dell'inaugurazione il sindaco Massimo Zedda (presente con l'assessore alla cultura Paolo Frau) aveva assicurato i finanziamenti per rendere possibile la collaborazione. Sul tesoro presente nell'Orto Botanico c'è la garanzia del direttore Bacchetta: «Qui c'è un patrimonio inestimabile, costruito negli anni grazie alla passione e all'entusiasmo di docenti, ricercatori e soprattutto tecnici e giardinieri che con professionalità curano ogni giorno questi spazi».
Proprio il giorno della presentazione del weekend di visite gratuite era stato preannunciato il futuro dell'Orto. «Che deve diventare una sorta di orto condiviso», aveva detto il direttore Bacchetta. «Non deve essere più soltanto un luogo destinato alla ricerca e all'attività universitaria ma deve aprirsi alla città». Opera puntualmente cominciata.

LO SPAZIO Il rilancio dell'Orto Botanico (luogo dove si riunivano gli sfortunati protagonisti del fallito e tragico tentativo di rivolta del 1812 contro i piemontesi) porta la firma del suo direttore. Spazio che sarà aperto a diverse iniziative. L'Orto sta intanto cambiando aspetto: ai piedi del confinante Anfiteatro romano è stato costruito un palco con materiale riciclato ed è aumentato il numero di piante a disposizione di studenti e visitatori. L'arrivo nei giorni scorsi in città del premier cinese Xi Jinping ha dato l'opportunità di destinare uno spazio a piante del subcontinente asiatico e del Giappone. La zona della cava romana ospita le zingiberacee, mentre nella grotta Gennari sono state messe a dimora alcune bromeliaceae (ananas). Presenti anche trenta tipi di salvia, mentre è cresciuto il numero di palme ed è stato rinnovato il bosco mediterraneo.