Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'omaggio dei sardi agli eroi di Pastrengo

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2009

Nella caserma “Zuddas” il Quarto reggimento dei carabinieri a cavallo. Lunedì esibizione a Sassari

Per la prima volta in città la cerimonia per la storica carica del 1848

Celebrata per la prima volta a Cagliari, nel comando regionale dell'Arma, la carica di Pastrengo.
Rullano i tamburi e squillano le trombe della Fanfara: in sella ai loro splendidi cavalli, nel cortile della caserma “Zuddas” entrano, in alta uniforme e con i pennacchi al vento, i novanta cavalieri del Quarto reggimento dei carabinieri, scortati dalla scodinzolante simpatia di Lady, la cagnetta bianca e nera con pettorina rossa che fa loro da mascotte.
È stata celebrata a Cagliari, ieri, la ricorrenza del 161° anniversario della carica di Pastrengo, uno degli episodi cruciali della Prima guerra italiana d'indipendenza: non era mai accaduto prima.
LA CERIMONIA La cerimonia ha preso il via verso mezzogiorno. I carabinieri a cavallo, attraversata in corteo, a ritmo di marcia, una parte di città (dal molo Ichnusa, passando per piazza Deffenu e via XX settembre, fino a via Sonnino) hanno raggiunto il cortile della caserma, schierandosi di fronte al grande palco su cui hanno trovato posto alcuni parlamentari isolani e rappresentanti delle istituzioni politiche sarde. Dietro le transenne, un centinaio di spettatori fra cui alcune scolaresche cittadine.
BANDIERE E GONFALONI Davanti ai carabinieri a cavallo hanno preso posto i componenti della Fanfara della scuola allievi dell'Arma di Roma e militari nelle varie uniformi (da quella ordinaria a quella di rappresentanza, fino alle mimetiche). Subito dopo si sono schierate le rappresentanze dell'associazione nazionale carabinieri (con la propria bandiera) e delle associazioni combattentistiche e d'Arma (con i propri labari), i gonfaloni della Provincia, della Regione e del Comune, la bandiera del Nono battaglione carabinieri Sardegna e lo stendardo del Quarto reggimento.
L'OMAGGIO AI CADUTI Il comandante generale e quello generale dell'Arma, i generali Gianfrancesco Siazzu e Carmine Adinolfi, hanno passato in rassegna lo schieramento e salutato le bandiere. Poi, scandito dalle note solenni de “Il silenzio”, l'omaggio ai caduti: due militari hanno deposto una corona d'alloro davanti al monumento ai caduti della caserma: un arco sotto il quale si trova una stele di marmo con incisi i nomi di carabinieri morti in servizio.
CAVALLI E SARDEGNA Dal palco, il comandante regionale dell'Arma, il generale Carmine Adinolfi, ha sottolineato l'importanza della presenza nell'Isola del Quarto reggimento, che stasera a Cagliari (l'appuntamento è per le 20,30 al campo d'atletica di via dello Sport) e lunedì prossimo a Sassari (all'ippodromo “Pinna”) darà vita all'affascinante spettacolo del carosello storico. «Per trovare un precedente - ha affermato Adinolfi - bisogna risalire al 1961, quando si esibì a Cagliari un gruppo squadrone. Il ritorno del carosello in Sardegna è particolarmente significativo perché Cagliari, dal 1965 al 1968, è stata sede di un gruppo squadrone dei carabinieri a cavallo e a Foresta Burgos si trova l'unica stazione dei carabinieri a cavallo».
LA BATTAGLIA DEL 1848 Mentre il colonnello Francesco Ferace, comandante del Quarto reggimento, rievocava la storica carica di Pastrengo, «uno dei primi e più arditi cimenti dell'Arma, che ha scritto pagine di epica gloriosa della storia d'Italia», uno dei «fondamenti della nostra identità di soldati e servitori della patria», una delle benemerite dell'Associazione nazionale carabinieri (le benemerite sono madri, mogli e figlie di militari in servizio o in congedo) si è accasciata al suolo per un lieve malore, probabilmente dovuto al caldo: soccorsa da una squadra di primo intervento, si è ripresa poco dopo.
Quel 30 aprile di 161 anni fa, il capo dello Stato che sarebbe poi diventato l'Italia, Carlo Alberto di Savoia, era sul campo di battaglia. Gli eserciti del Regno di Sardegna e dell'Austria combattevano per conquistare le colline di Bussolengo e Pastrengo, tra Verona e il lago di Garda, ritenute strategiche per il destino della guerra. Il sovrano, scortato da tre squadroni di carabinieri, voleva raggiungere la cima di una collina dalla quale poter osservare l'andamento degli scontri: a metà strada, però, fu sorpreso da un'avanguardia dell'esercito austriaco. I carabinieri, su ordine del generale Alessandro Negri, conte di Sanfront, caricarono: la manovra ruppe la linea nemica, separando i due battaglioni austriaci e permettendo all'esercito sardo di conquistare Pastrengo.
«Uno degli eventi capitali del Risorgimento, il riscatto di un popolo intero», scandisce il colonnello Ferace. E poi, rivolto al comandante generale dell'Arma, la promessa: i carabinieri a cavallo «seguiteranno nei secoli a galoppare, staffa a staffa, incontro al sole dell'avvenire».
MARCO NOCE

01/05/2009