Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il premier alla Fiera:«Un Sì per l'Italia dobbiamo ripartire»

Fonte: L'Unione Sarda
17 novembre 2016

 

 

 

«Quello del 4 dicembre non è un voto sul governo, ma è l'occasione di far ripartire l'Italia dopo 20 anni». Ieri sera, davanti alla platea del Palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari, il premier Matteo Renzi ha voluto più volte tracciare il solco tra il voto al referendum e il giudizio politico. «Se vogliono mandarmi a casa lo facciano alle elezioni politiche».


«RIFORMA DI TUTTI» Dunque, l'appello per votare Sì alla riforma costituzionale è rivolto non solo al popolo del Pd, ma anche a chi ha votato altri partiti perché «la riforma, nel merito, la vogliono proprio tutti», sottolinea il premier. Anche il Movimento cinque stelle che «quando organizzò il “Vaffa-day” chiedeva le stesse cose contenute nel referendum». Stessa cosa anche per Forza Italia perché «Berlusconi cercò di fare una riforma nel 2005 che venne bocciata». Semmai non bastasse, Renzi il salto indietro nel tempo lo fa ancora più lungo. Perché «negli anni tutti hanno parlato della necessità di fare le riforme da Nilde Iotti a Giovanni Spadolini».


LE STOCCATE Con una sottile ironia il presidente del Consiglio cita anche la Bicamerale del governo D'Alema in asse con Berlusconi perché «si volevano bene, ma non lo dicevano a nessuno», attacca Renzi che ancora su D'Alema dice: «Ha detto che potrebbe fare la riforma in sei mesi, peccato che non sia riuscito a farla in 25 anni». Il premier non vuole rinunciare a sottolineare che «si troveranno a votare nello stesso modo, oltre D'Alema e Grillo, anche Vendola con La Russa, Monti con Salvini e Berlusconi con Magistratura democratica».


LA MISSIONE Dopo lo sguardo a ciò che succede attorno al governo sul referendum, il premier riprende in mano il pallino del proprio ruolo. «Il mio governo è nato per fare le riforme e noi le stiamo facendo. Magari sono stato chiamato perché erano all'ultima spiaggia ma sappiamo qual è il nostro ruolo».


«UN'OCCASIONE» Scoccate alcune frecce dal proprio arco, il presidente del Consiglio fa proiettare sul maxi-schermo il facsimile della scheda elettorale. Uno per uno elenca tutti i punti del quesito ribadendo che «con questa riforma eliminiamo le poltrone ed è per questo che molti votano contro». Per Renzi l'occasione del referendum è «costruire un futuro per i nostri figli». Il testo del quesito referendario «ha subìto tanti ricorsi e tutti sono stati respinti, sembra che in Italia sappiamo fare soltanto ricorsi».
IL BIVIO Il finale è dedicato all'appello al voto perché «con la sfida del referendum siamo davanti a un bivio». Renzi chiude lapidario: «Non ho paura che i cittadini possano votare. Certo che per votare No ci vuole coraggio».
Matteo Sau