Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Comuni, risparmi inaccessibili

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2016

Dai cimiteri alle strade: ecco che cosa si potrebbe fare con gli avanzi di amministrazione

La marcia dei sindaci contro le norme che paralizzano i bilanci Avere dei soldi e non poterli spendere: conseguenze delle nuove regole della finanza locale che costringono i sindaci a “guardare e non toccare”. Poter utilizzare gli avanzi di amministrazione diventa una priorità per la sopravvivenza delle comunità. È questo il nodo centrale della mobilitazione che ha visto protagonisti oltre 300 sindaci, ieri mattina a Cagliari.
LA GIORNATA Il corteo parte da piazza del Carmine, attraversa via Roma: il punto d'arrivo è il palazzo del Consiglio regionale dove i sindaci vengono accolti in Aula. Ad aspettarli c'era, oltre al presidente dell'assemblea Gianfranco Ganau , il vice presidente della Regione, Raffaele Paci , e numerosi consiglieri regionali.
LISTA DELLA SPESA Tutti i sindaci hanno un elenco di cose che potrebbero fare se solo venissero sbloccati gli avanzi di amministrazione. La sindaca di Sestu, Paola Secci dice: «Abbiamo 26 milioni fermi. Utilizzarli significherebbe poter veramente cambiare il volto della città». Il primo cittadino di Bortigiadas, Emiliano Deiana , parla di «400mila euro bloccati». Servirebbero per «ampliare il cimitero, perché non sappiamo come fare per sistemare i defunti». Deiana racconta di una «lettera inviata dalla prefettura in cui mi viene chiesto di mettere in sicurezza una strada. Da un lato il governo mi impedisce di utilizzare il soldi, dall'altra mi impone gli interventi». Il Comune di Desulo ha un avanzo di 1,8 milioni: «Potrei finanziare cantieri per i giovani e garantire le piccole manutenzioni di scuole e strade», spiega il sindaco, Gigi Littarru .
PROGETTI La sindaca di Fonni, Daniela Falconi , potrebbe avere un “tesoretto” di 1,3 milioni, utile per imboccare una strada nuova. «Con questi soldi potremmo cominciare a pensare a un paese più attivo grazie alla nascita di micro-imprese e progetti per migliorare la qualità della vita». Anche la collega di Oniferi, Stefania Piras , racconta di «un milione e duecentomila euro che, per un paese di 900 abitanti, significherebbe avviare numerosi progetti». Situazione simile a Siamaggiore, con un avanzo di 1,2 milioni. «Si potrebbero utilizzare per investimenti» dice Anita Pili , «la rete idrica o borse lavoro per i giovani disoccupati e ultra 50enni».
GLI APPELLI Nei banchi del Consiglio regionale si vedono soltanto fasce tricolori. Il presidente dell'Anci, Pier Sandro Scano , chiede che «i diritti fondamentali dei Comuni non cambino». Il concetto chiave espresso da Scano riguarda la necessità che «i paesi della Sardegna non vadano sotto la voce “tutela” ma “sviluppo”». Sono numerosi i sindaci che rivolgono un appello alla politica regionale. Tra questi anche il primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda , allarmato dal fatto che, a causa delle regole restrittive e contraddittorie «rischiamo di non avere più lavori pubblici i prossimi anni». Efisio Arbau (Ollolai) chiede che «i Comuni siano a completa finanza regionale», mentre quello di Aglientu, Antonio Tirotto , lamenta «l'assenza del governatore Pigliaru» (dovuta, replicherà in serata il presidente, a impegni precedenti su continuità territoriale e piano Sulcis).
«BATTAGLIA COMUNE» Dopo i capigruppo e alcuni consiglieri regionali, è il vicepresidente della Regione Raffaele Paci a chiudere l'incontro. «Io non mi sento una parte in contrapposizione», afferma, «dobbiamo decidere insieme cosa fare ma tenendo presente che i vincoli di bilancio ci sono e che al di là del Fondo unico, invariato, la maggior parte delle risorse della Finanziaria va sempre e comunque agli enti locali». Poi conclude: «È inutile creare contrapposizioni. La Giunta regionale è vicina ai territori e oggi prendiamo l'impegno a essere ancora più rapidi nel raggiungere i risultati concreti a vantaggio di tutti i sardi».
Matteo Sau