Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Punteruolo, uccise 500 palme Quasi estinte le Canariensis, ora potrebbe toccare alle altre

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2016

Primi allarmi per la specie nana, in pericolo le dattilifere e perfino le piante di mais

 

È un po' come arrivare alla mensa all'ora di chiusura: si rinuncia al piatto preferito e si mangia quel che c'è. Il punteruolo rosso, cioè il coleottero che sta decimando le palme della specie Phoenix Canariensis in tutta la Sardegna, sta per fare la stessa cosa. Anzi, ha già iniziato: attacca le palme nane (l'ha sempre fatto, ora è più frequente). Il colpo finale, cioè la catastrofe, lo darà con le alte palme dattilifere, che finora non ha toccato. «In Egitto il coleottero ha devastato centinaia di ettari», sospira l'agronomo Pino Mossa, «da noi è probabile che le estinguerà».
I DANNI Difficile fare una stima delle piante uccise dalle larve del punteruolo rosso (ogni coppia deposita quattrocento uova: le larve mangiano la pianta e lasciano solo le maleodoranti deiezioni): Mossa calcola che, in città, non siano meno di cinquecento, e molte altre sono già malate: «In Corsica, le Canariensis si sono estinte nel giro di cinque anni», conferma. A correre i maggiori pericoli sono le palme nane, specie autoctona originaria dell'Isola di San Pietro, enorme patrimonio botanico della Sardegna. Sono già state prese di mira dal punteruolo rosso: «Perché, di solito, sono messe a dimora vicino alle Canariensis», spiega l'agronomo, «quindi il parassita può attaccarle senza spostarsi». Ma è solo una variazione dei punteruoli “pigri”, perché la maggior parte - sterminata una pianta - riesce poi a trovarne un'altra della stessa specie. Lo sanno bene, ad esempio, al Quartiere europeo, dove ormai le palme non attaccate sono pochissime, e via Vienna, cioè la strada d'accesso da viale Marconi, è orfana di molte delle piante che la costeggiavano sui due lati. Erano colonizzate dai pappagalli, che ora hanno scelto alberi di altre specie mentre le palme muoiono una dopo l'altra.
I TIMORI Ma finiranno, stanno per finire, le palme delle Canarie, e anche le nane non sono tantissime in città. Il menu delle preferenze del punteruolo rosso prevederebbe, al terzo posto, le dattilifere, cioè la maggior parte delle piante cagliaritane ancora sane, e se succede sono dolori. «Al porto di via Roma», spiega Mossa, «abbiamo una fila di Canariensis ormai attaccate e una di dattilifere ancora sane». Non durerà, a quanto pare, come testimonia il fatto che in Egitto le dattilifere sono ormai estinte a causa del parassita. Il punteruolo non attacca di solito la palma Washingtoniana, ma in Spagna l'ha fatto. E dove non ha trovato più palme, il coleottero ha colonizzato addirittura le piante di mais.
LA REGIONE Il ritardo della Regione nella lotta ai killer del palme è ormai incolmabile. Rimuoverne una costa circa 400 euro più il trasporto a Macchiareddu o a Sassari, dove si trovano i due macchinari che riducono le palme attaccate in farina. Molti preferiscono tenere le palme maleodoranti in piedi, altri le buttano in campagna o le bruciano, favorendo la diffusione del punteruolo rosso. Se l'Ente foreste fosse stato incaricato di smaltire nel modo corretto (e gratis) le piante infestate, ora non saremmo vicini alla catastrofe.
Luigi Almiento