Rassegna Stampa

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Prove tecniche del 'Partito trasversale dei sindaci'

Fonte: web cagliaripad.it
7 novembre 2016

 

 


Ansa News


 

Non ha colore, tessere e nemmeno una sigla, ma il partito dei sindaci esiste. "Ne fanno parte 7.998 primi cittadini: al Governo abbiamo chiesto di liberarli, solo così le comunità respirano e forse l'Italia può tornare a volare". Antonio Decaro (Pd) è l'ultimo ad arrivare al convegno organizzato da Sel a Cagliari sul tema "Dal buongoverno delle città le idee per superare la crisi e far rinascere il Paese", tuttavia centra subito il punto. "Siamo una squadra, indipendentemente dal posizionamento geografico e politico - spiega nella doppia veste di sindaco di Bari e presidente dell'Anci - incontrarci significa mettere le esperienze positive a confronto".

Ma la novità è che "vogliamo costruire un'agenda urbana nazionale dove poter scrivere i temi di cui il Governo deve tener conto per fare le sue scelte". I sindaci vogliono contare, insomma, "e non essere consultati solo in occasione delle manovre finanziarie". Non è la prima volta che accade: è vicina l'esperienza dei sindaci "arancioni" guidati da Giuliano Pisapia che nel 2011 riempivano le piazze e puntavano alla costituzione di un partito. Contare, per Decaro, significa incidere in politiche importanti come quelle dei rifiuti o dei trasporti pubblici. L'idea, dunque, è quella di "creare una sorta di patto tra lo Stato e i Comuni, all'interno del quale dovremmo essere noi a fare le proposte". Perché, insiste Decaro, "i Comuni possono diventare il motore della ripresa del nostro Paese". Ripartire dalle città allora, "dai tanti esempi di buongoverno - aggiunge il sindaco di Cagliari Massimo Zedda (Sel) - per creare le condizioni affinché i comuni siano nuovamente messi nelle condizioni di migliorare i servizi". Una carica di sindaci? "C'è un mondo di amministratori, di persone impegnate in politica che non hanno più partiti di riferimento, e c'è un universo di giovani che non si riconosce in nessuna forza politica esistente. Portarli a ragionare con noi sui temi ci permette di dare una speranza per il futuro. Se da ciò nasce un movimento politico che aggrega, ben venga".

Forse è presto per parlare di partito dei sindaci, precisa il terzo protagonista del convegno di Cagliari, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (ex M5S), ma una cosa è certa: "Noi rappresentiamo l'ultimo livello politico, quello in cui i cittadini si rivedono e a cui rivolgono i propri problemi. Il sindaco è colui che prende meno in giro dal punto di vista politico". Oggi, aggiunge l'ex esponente grillino, "confrontiamo le nostre esperienze, appuntamenti come questo possono determinare reazioni a catena, già il 19 a Parma organizziamo un incontro sullo stesso filone". Quello dell'importanza degli amministratori locali perché, spiega, "quando si amministra i concetti si sfumano per il semplice fatto di dover gestire per i cittadini". E infine: "C'è un filone comune che ci lega a prescindere da tutto e che dobbiamo avere la voglia di sviluppare".