Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un funambolico Michail Lifits

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2016

IL CONCERTO. Convince il pianista al Lirico di Cagliari

 

 

 

 

 

C ommentando lo spartito della Sonata n.21 in si bemolle maggiore di Schubert, Robert Schumann una volta scrisse: «Il maestro chiude con allegria, come chi si sente pronto per una nuova giornata».
A giudicare dal gradimento, è la stessa sensazione provata dal pubblico del Teatro Lirico di Cagliari al termine del concerto del pianista Michail Lifits, diciassettesima tappa della stagione sinfonica 2016.
Proprio coi quattro movimenti della Sonata del genio viennese si è conclusa l'esibizione del talentuoso trentaquattrenne uzbeko, tocco vellutato e maturità artistica sorprendente. Lifits, alla prima esperienza sul palco cagliaritano, è stato bravo a cogliere nella solennità dell'architettura della composizione gli accenti a mezza via tra sogno e (dura, per Schubert) realtà, mentre ha gigioneggiato un po' nella Fantasia in re minore e Nove variazioni in Re maggiore su un Minuetto di Duport, brani mozartiani scelti per l'apertura del concerto.
Vincitore del premio internazionale Ferruccio Busoni nel 2009, artista esclusivo della Decca Classics e habitué dei teatri più prestigiosi d'Europa, Michail Lifits ha offerto il meglio di sé nella nervosa, funambolica Sonata n.2 il sol minore di Schumann - la cui complessità tecnica intimoriva perfino Clara Wieck, ottima pianista nonché moglie dell'autore -, valorizzandone i tratti salienti: il virtuosismo ad alto tasso di spettacolarità da un lato e, dall'altro, l'umorale pensosità tipica del compositore tedesco.
Dopo il bis di chiusura, i presenti (a proposito, troppo rumore in sala tra accessi di tosse e porte aperte e chiuse di continuo) hanno premiato Lifits con una generosa razione di applausi.
Fabio Marcello