Rassegna Stampa

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Vela, pit stop di Gaetano Mura e della sua “Italia” a ridosso di Gibilterra

Fonte: web sardiniapost.it
21 ottobre 2016

 

Cinque giorni di navigazione nelle insidie del Mediterraneo per entrare in sintonia con la barca e il viaggio, e adesso, in vista dello Stretto di Gibilterra, Gaetano Mura e Italia si fermano a Puerto Banus, nei pressi di Marbella (Spagna). Un pit-stop necessario a completare le formalità tecniche per la certificazione del tentativo di record sul giro del mondo in solitario. In Spagna sta arrivando anche un commissario del World Sailing Speed Record Council (Wssrc), dato che lo stringente regolamento dell’ente di certificazione internazionale prevede non solo l’omologazione del percorso, ma anche ma anche il controllo della barca e dell’equipaggiamento e l’installazione di una “scatola nera” sigillata che trasmetterà i dati sulla posizione reale di Gaetano e Italia. Tale procedura rappresenta un passaggio obbligatorio per dare spessore istituzionale e riconoscibilità all’impresa del navigatore italiano, con il diretto coinvolgimento della Federvela mondiale, che non sarebbe stato possibile a Cagliari.

Per Gaetano e 1off, il suo shore team, è essenziale il percorso da Gibilterra a Gibilterra, il tracciato su cui sarà rilevato e omologato il record. Questa posizione di partenza rappresenta infatti un riferimento ideale, tale da rendere questo record di interesse internazionale, affinché altri atleti in futuro possano decidere di cimentarsi nel tentativo di batterlo. Inoltre, il team meteo guidato da Andrea Boscolo ha emesso un avviso per condizioni avverse lungo la rotta che Italia dovrà seguire per il passaggio nello Stretto e quindi il pit-stop tecnico permette di evitare il passaggio a Gibilterra, già complicato per l’intenso traffico mercantile, in contemporanea con una violenta depressione. Questo il breve saluto di Gaetano di questa mattina: “Mare di Alboran in prossimità dello stretto, bava dì vento navi a grappoli e per non farsi mancare niente nebbia fittissima con visibilità zero, si fa fatica a vedere la prua. Navigazione totalmente strumentale, radar acceso, stecchini sugli occhi e zero dormire. Buongiorno da Italia, Gaetano”