Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Adesso Efis viaggerà sicuro

Fonte: La Nuova Sardegna
28 aprile 2009

MARTEDÌ, 28 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari

Concluso il restauro del cocchio di campagna che porterà il santo a Nora



Il carro del 1796 non rischia più guasti improvvisi e ritardi



SANT’EFISIO Raccolta di fondi col passa parola

MARIO GIRAU

CAGLIARI. “Viaggiare sicuro”. Non è lo slogan lanciato da un’agenzia turistica per promuovere una crociera o un safari, ma il passa parola tra singoli fedeli, banche, enti, aziende, istituzioni, guidato da un comitato per il restauro del cocchio di campagna di sant’Efisio. Niente più trasferte a rischio ritardi per il compatrono della città. In 12 mesi obiettivo raggiunto e la carrozza settecentesca di Efis il grande è pronta per il viaggio Cagliari-Nora e ritorno. Oltre 60 chilometri su strada, senza guasti improvvisi e grippaggi, con il corollario di patemi d’animo per Alternos e Terzo guardiano. “L’officina” Maria Albai, restauatrice di opere d’arte, in sei mesi ha rimesso a nuovo il cocchio. A prova di rottura di qualsiasi tipo. Insomma si viaggia sicuri.
Cesare Villaminar e Roberta Ballero, rispettivamente presidente vicepresidente del comitato promotore della raccolta di fondi, ieri rimiravano soddisfatti il sacro manufatto custodito nella “cocchiera”, l’antico “garage” adiacente la chiesetta di sant’ Efisio, a Giorgino, di proprietà dell’avvocato Benedetto Ballero. Dall’aprile dello scorso anno i due promotori hanno bussato a mille porte per sensibilizzare parenti, amici e conoscenti. “Da subito mi sono attivata - ha detto Roberta Ballero ai giornalisti - per coinvolgere enti pubblici interessati, privati cittadini e imprenditori della città per la raccolta del denaro occorrente. Una bella testimonianza di devozione al santo quella di cittadini comuni che hanno i loro risparmi: 30-10 e perfino 5 euro”. Importi significativi sono venuti dal Cagliari calcio, Banca Cis, Casic, Tecnocasic, C. Fadda, Consiglio regionale. Il Comune ha assicurato la differenza tra quanto raccolto e i 16 mila euro richiesti dal restauro. Un azionariato pubblico-privato piaciuto molto alla Sovrintendente ai Beni culturali, storici, artistici ed etnoantropologici, Lucia Arbace, che ha auspicato il moltiplicarsi di simili iniziative. Ovviamente soddisfatto il presidente dell’arciconfraternita Giuseppe Spiga.
Il restauro, eseguito dalla cagliaritana Maria Albai, ha richiesto l’intervento di diverse professionalità: fabbro ferraio, falegname, tappezziere, elettricista, argentiere, pellaio. Ciascuno di questi artigiani ha messo il meglio della propria arte con un surplus particolare: l’emozione e il privilegio di lavorare per il santo dei cagliaritani. I restauratori hanno faticato non poco per riportare allo stato originario il cocchio, modificato da abbondanti mani di vernice, quasi sempre rossa. Un maquillage profondo che ha dato i suoi frutti. Il primo, e di grande importanza, la datazione della carrozza efisiana. “Durante la pulitura - spiega l’Albai - una volta smontata la cassa posizionata nella parte posteriore del carro, nella seconda traversa abbiamo trovato la data 1796 incisa sul legno”. La parte più antica del cocchio è il carro: lo chassis è stato costruito con legni duri e ferro forgiato a mano. La cabina rimessa a nuovo all’interno e all’esterno e i fregi dorati con foglia d’oro vero 22 carati.
«Siamo orgogliosi - dice Cesare Villaminar - di aver dato il cocchio rinnovato al santo e alla Sardegna». Quando venerdì il martire salirà nella sua nuova carrozza non avrà più paura di doversi fermare improvvisamente per strada. “Viaggiare sicuro” è il motto anche di Efis di Stampace in viaggio vero Nora.