Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pagamenti sospesi, lavoravo gratis: così ho detto basta»

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2016

Parla l'imprenditore Gianni Pistidda

 

 

«Nello scontro fra amministrazione comunale e ditta incaricata del servizio, a rimetterci sono stato io». Parola di Gianni Pistidda, titolare di Bici Center, società che curava la manutenzione delle biciclette e gestiva il servizio di bike sharing a Cagliari per conto della ditta che si era aggiudicata l'appalto comunale da 500 mila euro.
«La società Bicincittà - ricorda l'imprenditore - ha gestito il servizio fino allo scorso settembre, dopo di che si è proseguito in proroga, con qualche mese di gestione gratuita. Il Comune ha pagato con un anno di ritardo e la società è entrata in difficoltà. Il risultato è che io, per il mio servizio, non percepisco un euro da oltre un anno, e sono a credito con Bicincittà per circa 20 mila euro. Ho anticipato di tasca i soldi per i dipendenti, i furgoni, le biciclette. Il servizio si è interrotto quando io ho deciso di interromperlo perché non potevo più lavorare gratis».
I rapporti fra amministrazione comunale e ditta hanno iniziato a farsi tesi un annetto e mezzo fa. Le lamentele degli utenti erano costanti e riguardavano lo stato dei mezzi: ruote sgonfie, batterie elettriche scariche, cattive condizioni generali. L'assessorato allora guidato da Mauro Coni aveva verificato che i disservizi erano reali e, dopo alcune contestazioni formali, Palazzo Bacaredda aveva cominciato a respingere le fatture presentate da Bicincittà. Dopo settembre, scaduto il contratto, c'è stata la fase delle proroghe. Dallo scorso primo aprile, la società torinese ha dichiarato sospeso il servizio.
Fine (si spera temporanea) di un progetto su cui l'amministrazione targata Zedda ha puntato molto. Il bike sharing è uno degli anelli fondamentali nell'idea di una mobilità sostenibile in una città, Cagliari, che l'anno scorso è stata inserita al secondo posto nella classifica italiana delle aree urbane in cui si perdono più ore al volante nel traffico (rapporto Inrix, “Traffic Scorecard 2015” ). Un modello, quello messo a punto dall'ex assessore alla Mobilità, che prevede di ridurre quanto più possibile l'uso di auto private (fra l'altro spesso occupate dal solo conducente) favorendo il ricorso a mezzi alternativi come metropolitana di superficie, pullman, autobus, biciclette e, naturalmente, i piedi.
All'inizio la proposta era piaciuta: in pochi mesi gli utenti iscritti al servizio erano passati da poche decine a 500, per arrivare a superare gli 800. Poi lo stop: le bici a disposizione erano diventate insufficienti e spesso era difficile trovarne una funzionante. Il servizio aveva anche mostrato i limiti: “stazioni” troppo distanti fra loro, sistema inaccessibile a utenti estemporanei come i turisti. Ora si spera nel nuovo appalto. (m. n.)