Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ferme le bici condivise

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2016

Nelle rastrelliere restano i rottami. Marras: «Presto una nuova gara»

 

 

 

Servizio in tilt da un anno, il Comune ci riprova

 


A costo di lavori stradali e restringimenti di carreggiate che mettono a dura prova la pazienza degli automobilisti, Cagliari si va riempiendo di piste ciclabili. Eppure, da dieci mesi, non è una città per biciclette condivise. In genere, le rastrelliere del bike sharing, posizionate in una decina di punti strategici dell'area urbana, sono vuote. Al massimo, qualche volta, ospitano una bici cui è stato rubato il sellino (piazza Matteotti, piazza Repubblica, via Sonnino, tre carcasse a Marina Piccola) o altre parti: manca una ruota, per esempio, a quella che pochi giorni fa, in piazza Giovanni XXIII, qualcuno ha incastrato sottosopra fra i pilastrini di metallo. Inutile provare a utilizzare le tessere magnetiche che permettevano agli utenti (oltre 800 gli iscritti, un annetto fa) di sbloccare il meccanismo antifurto per poter prelevare la bicicletta e a bloccarlo nel momento in cui la si restituiva: il sistema elettronico non funziona.
I PANNELLI Accanto alle rastrelliere, i pannelli informativi hanno una grafica accattivante: ci sono il logo del gestore (la società Bicincittà di Torino), la mappa della città con indicati i punti dove si dovrebbero poter prelevare e restituire le biciclette che però non ci sono, il numero verde che però risulta inattivo, le informazioni sul costo del servizio (gratuito la prima mezz'ora, 50 centesimi la seconda, a crescere oltre la prima ora) e gli abbonamenti.
LA DATA Sul sito internet Bicincittà.it si trova l'elenco desolante delle postazioni cagliaritane. La maggior parte è marchiata in rosso: 1, Sonnino, non operativa , 0 bici libere, 0 posti disponibili. 2, piazza Repubblica, non operativa , 0 bici libere, 0 posti disponibili, e così via. In verde, quindi operative, risultano piazza Giovanni (dove viene indicata una bici disponibile che è però quella parcheggiata sottosopra), via Is Mirrionis, parco di Terramaini, piazza Palestrina. Ma non illudetevi: scorrendo la pagina, alla voce “Dettagli del Comune” ci si imbatte nella scritta tombale: «Da oggi 01.04.2016 il servizio è sospeso fino a nuova comunicazione». In realtà, però, è almeno un anno che gli utenti iscritti al servizio non possono prendere la bicicletta: col tempo, è diventato sempre più difficile, e dallo scorso novembre impossibile, trovarne una in grado di viaggiare.
IL CONTRATTO «Il contratto è scaduto», conferma Luisa Anna Marras, vicesindaca e assessora con delega alla Mobilità: «Non ho dettagli su come sia andata, visto che sono in carica da due mesi (nella scorsa consiliatura, Marras si occupava di Lavori pubblici, ndr) ma è evidente che il servizio era stato avviato con qualche rigidità. Gli uffici stanno predisponendo la gara con procedura ad evidenza pubblica per avere un nuovo servizio di bike sharing che avrà caratteristiche simili al precedente».
GARANZIA Quest'ultimo prevedeva la presenza di 70 biciclette, metà delle quali a pedalata assistita (cioè dotate di un motorino elettrico in grado di alleggerire lo sforzo del ciclista nelle salite). «Vogliamo la garanzia di avere rastrelliere funzionanti e biciclette non sgarruppate », prosegue Marras, «e un servizio più accessibile ai turisti e integrato con la rete di piste ciclabili che sarà realizzata nell'area vasta grazie ai fondi Por e Pon Metro. Voglio tranquillizzare tutti: le biciclette che non sono nelle rastrelliere sono quelle non danneggiate e sono custodite nei nostri depositi».
Inutile domandarle un'indicazione, anche sommaria, sui tempi tecnici di attivazione del servizio: l'assessora, come nel corso della precedente esperienza a Palazzo Bacaredda, resta fedele al suo rifiuto di fornire date.
Marco Noce