Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le sabbie mobili delle nomine,

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2016

Equilibri interni: i partiti dovranno cambiare i ruoli in Consiglio regionale


maggioranza ancora in stallo Se il rimpasto in Giunta fosse la soluzione agli equilibri della maggioranza è probabile che il pressing per concludere in breve tempo sarebbe stato maggiore. Ma non si tratta soltanto di rivedere la squadra degli assessori, perché questo, seppure importante, è solo uno degli appuntamenti che attendono il centrosinistra.
LA SCACCHIERA Vista dall'alto la coalizione sembra un'enorme scacchiera in cui vanno sistemati i pezzi, con un ordine ben preciso. La prassi di metà legislatura prevede che ci sia un ricambio sia nelle presidenze di commissione che tra i capigruppo. Inoltre, sono scaduti i termini per il rinnovo dell'Ufficio di presidenza che significa scegliere i due consiglieri per la vicepresidenza del Consiglio regionale e i questori. A breve ci saranno altre nomine da fare come quella dei vertici Arst, Ersu e Area.
Sullo sfondo gli obiettivi dei prossimi due anni e mezzo di legislatura, proposti dal presidente Pigliaru alla coalizione. Impegni importanti come la riforma della Rete ospedaliera, la riforma della Regione e il Master Plan per le zone interne.
GLI EQUILIBRI I partiti prendono tempo, perché gli equilibri della coalizione sono ancora molto fragili. Inoltre, ci sono troppi appuntamenti contestuali che rischiano di far cambiare gli equilibri improvvisamente. Si tratta di una concatenazione che difficilmente permetterà di isolare le questioni e trattarle separatamente. Un aspetto che i partiti minori del centrosinistra hanno già messo sul tavolo delle trattative temendo il reset a ogni tornata che di fatto andrebbe a favorire soprattutto il Pd. Quindi tutto si risolve in un'unica soluzione perché così nel piatto della bilancia ognuno potrà avere il proprio peso.
COMMISSIONI I parlamentini del Consiglio regionale sono sei. Al primo giro, il Partito democratico ha ottenuto quattro presidenze (Bilancio, Lavoro, Trasporti, Attività produttive). Le altre due sono andate a Sel (Autonomia) e formalmente al Psi (Sanità) anche se con un accordo con La Base e l'Upc. In due anni e mezzo sono cambiati gli equilibri ed è quasi certo che i partiti alleati del Pd tenteranno di riequilibrare le presidenze lasciandone tre ai dem e tre agli altri. Con l'arrivo di Roberto Desini dal Centro democratico al Partito dei sardi è probabile che il partito di Maninchedda ottenga una presidenza che sino a qualche tempo fa sarebbe andata al Centro democratico. Per quanto riguarda il Pd, i cambiamenti si legano anche alla carica di capogruppo che potrebbe andare a Franco Sabatini, mentre per Pietro Cocco ci sarebbe una commissione. Se ci sarà un cambiamento difficilmente verrà confermato qualche presidente perché la prassi ha sempre voluto un avvicendamento all'interno dei gruppi consiliari.
VICEPRESIDENZA Una cosa è certa, il Pd in linea di massima non rientra nella corsa alla vicepresidenza del Consiglio dal momento che ha già la carica più alta con Gianfranco Ganau. Un vicepresidente spetta all'opposizione, mentre quello della maggioranza attualmente è in quota Sel con Eugenio Lai. Contemporaneamente ci sono da nominare i questori che adesso appartengono a Pds, Sinistra sarda e Udc. Non è escluso uno scambio tra Sel e Partito dei sardi che otterrebbe la vicepresidenza lasciando libero il posto di questore.
LE NOMINE Visti i recenti trascorsi, il capitolo nomine è una faccenda molto delicata dalle parti del centrosinistra. Superata la crisi dopo la bocciatura di Francesco Zavattaro per l'Azienda sanitaria unica regionale e sventate le polemiche dopo la nomina di Paolo Sestu alla Sfirs, adesso ci sono ulteriori caselle. Dopo la riforma dell'ente, si dovrà individuare il direttore generale di Area: circolano alcuni nomi come quello dell'ex assessore degli Enti locali, Gian Valerio Sanna, in pole position. Anche perché ci sarebbe un avvicinamento al Partito dei sardi. Inoltre, dovranno essere nominati i vertici dell'Arst e dell'Ersu e i partiti sono pronti a trattare.
RIMPASTO C'è un rallentamento sul cambio in Giunta, anche i partiti più focosi prendono tempo. Per ora l'unica certezza è che il Pd tenterà di avere un assessore in più rispetto ai quattro attuali. Significa che se il presidente, come sembra, non rinuncerà ai tre di sua fiducia, a soccombere sarà qualche partito minore della coalizione.
Matteo Sau