Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Trasporti, rivolta contro il caro-tariffe "La Regione revochi subito gli aumenti"

Fonte: L'Unione Sarda
27 settembre 2016

 

Dal primo settembre, quando è scattato l'aumento di dieci centesimi del costo del biglietto per i trasporti pubblici locali, non sono mancate le proteste di studenti, cittadini e partiti politici d'opposizione in Consiglio regionale. Quella che la Regione ha chiamato «armonizzazione delle tariffe» non è stata digerita, soprattutto perché coincide con un periodo di crisi economica con pochi precedenti.
A Cagliari e Sassari una corsa sui bus dal primo settembre costa 1,30 euro, 10 centesimi in più rispetto al passato. E gli abbonamenti non sono più legati alle fasce di reddito per cui a essere penalizzati sono i meno abbienti.

«Oltre al danno, la beffa», ha tuonato la Cgil». «È l’ennesima prova che questa Giunta in tema di trasporti non governa niente». Avverte la Uil: «Paghiamo caro, e per collegamenti inefficienti». Certo, le trattative sarebbero ancora in corso, e non si esclude che in futuro si faccia una gara per l’affidamento delle tratte.
Ora anche uno dei leader dell'opposizione - l'ex governatore Ugo Cappellacci - alza la voce e chiede una revoca degli aumenti. “La Giunta revochi subito gli aumenti delle tariffe dei bus, non prenda in giro gli studenti e le famiglie” ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna, dopo le affermazioni dell’assessore dei Trasporti riguardo all’aumento delle tariffe per i servizi di linea. “Non si può dichiarare una generica disponibilità – evidenzia l’esponente azzurro- e poi rinviare ogni iniziativa a data da destinarsi, a dopo la Finanziaria o, molto più probabilmente, a quando l’anno scolastico e le lezioni universitarie saranno terminate. Né è credibile l’atteggiamento contraddittorio di chi da un lato parla di apertura alle modifiche ma dall’altro continua a negare il problema. Gli aumenti ci sono e sono verificabili da tutti, nonostante il tentativo di mascherarli dietro una rivisitazione delle tratte.

“Ad esempio – evidenzia Cappellacci, che ha dedicato anche una pagina di Facebook intitolata Noalcarobus-, l’inquadramento in un’unica tratta della fascia chilometrica compresa tra i 10 e i 20 chilometri vede un costo di 37 euro per l’abbonamento mensile destinato agli studenti. Nella situazione precedente, il costo era 28,50 euro per la fascia 10-15 KM e 38,50 in quella 15-20 KM: il risultato è un aumento cospicuo nel primo caso, corrispondente a quasi 10 euro in più per fare lo stesso tragitto di prima. Il nuovo sistema tariffario – prosegue l’esponente azzurro- ha altresì determinato un aumento del costo dei biglietti per la corsa semplice, con un effetto raddoppiato dalla eliminazione dei tagliandi validi per l’andata e ritorno e dei corrispondenti benefici.

Tale penalizzazione non è stata compensata dall’introduzione del biglietto giornaliero, il cui prezzo è superiore al vecchio “andata e ritorno” ed in ogni caso non calibrato sulle esigenze dei cittadini interessati a tali misure. Inoltre – prosegue il coordinatore di Forza Italia- con il nuovo sistema tariffario la Giunta regionale ha altresì cancellato le agevolazioni basate sul modello ISEE, che erano rispettivamente del 55% per gli studenti sotto la cosiddetta soglia e del 42% per gli studenti sopra la soglia. Sono state eliminate anche le agevolazioni del 55% e del 32% previste rispettivamente per gli ultra-sessantacinquenni sopra la soglia ISEE e per quelli sotto la soglia. La nuova disciplina tariffaria rappresenta una scelta iniqua, che penalizza le fasce più deboli della comunità, aumentando in maniera subdola, dietro la facciata di una semplificazione che non c’è, i costi sostenuti dalle famiglie sarde e in particolare dai cittadini che hanno necessità del mezzo pubblico per poter esercitare il proprio diritto allo studio. Gli aumenti delle tariffe – sottolinea l’esponente azzurro- rappresentano altresì un duro colpo alla continuità interna tra i Comuni della Sardegna ed in particolare a danno di quelle aree che più di altre hanno necessità di servizi efficienti, a costi accessibili, per poter vincere lo spopolamento e la desertificazione economica. Ecco perché – ha concluso Cappellacci- bisogna revocare subito i balzelli decisi dalla Giunta Pigliaru, penalizzanti per gli studenti, le famiglie e le face sociali più deboli”.