Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quando i piemontesi furono cacciati da Castello

Fonte: L'Unione Sarda
27 aprile 2009

Lunedì rappresentazioni in strada, martedì cerimonia in Consiglio regionale e festa in piazza del Carmine

“Sa die de Sa Sardigna”, ragazzi e attori rievocheranno i fatti del 1794

Sa Die de sa Sardigna , il giorno della Sardegna. Quel 28 aprile di 215 anni fa, quando i piemontesi furono cacciati via da Cagliari e la storia dell'Isola cambiò per sempre. Sotto la spinta dei moti rivoluzionari, a cui la Regione dedica una due giorni di commemorazioni. Il calendario è stato presentato ieri dall'assessore alla Cultura e Pubblica istruzione, Lucia Baire. «Celebriamo - ha detto l'esponente della Giunta - i valori della libertà e dell'autonomismo propri del nostro popolo».
LUNEDÌ 27 Il sipario si solleva lunedì 27. Saranno protagonisti gli alunni sardi delle elementari e medie, che si raduneranno in piazza Palazzo. Dal cuore di Castello, il corteo si snoderà verso il quartiere della Marina per poi raggiungere il porto. A conti fatti, lo stesso percorso a cui l'insurrezione popolare del 1794 costrinse il viceré piemontese e la sua corte, in fuga dalla Sardegna. La manifestazione, anticipata dai saluti dell'assessore, verrà rievocata in chiave di animazione dalla compagnia teatrale La maschera. «Attendiamo - ha detto la Baire - 800 studenti: arriveranno da Cagliari e hinterland, ma anche dai Comuni interni. Come Regione, abbiamo attivato una rete di trasporto per allargare quanto più possibile la partecipazione. Sa Die deve diventare parte integrante di quel progetto culturale unico per la Sardegna a cui punta la Giunta».
GIORNATA CLOU Martedì 28 le celebrazioni si spostano in Consiglio regionale, dove il presidente Claudia Lombardo e il governatore Ugo Cappellacci apriranno le celebrazioni solenni. Sarà letto un brano dalla Storia della Sardegna di Raimondo Carta Raspi. Alle 20,30, in piazza del Carmine, spazio alla festa popolare. Sul palco saliranno i Tenores di Bitti, Maria Giovanna Cherchi, Marino Derosas, il Coro Ortobene di Nuoro, il duo Andrea Pisu e Giancarlo Seu, i Pater mediterraneo, il duo Bentesoi. La voce narrante della serata sarà Emanuele Garau. Insomma, una due giorni ribattezzata dall'assessore Baire, i « vespri sardi , un'occasione per far conoscere l'identità regionale». Sa Die si chiuderà a maggio. L'1 e il 4, rispettivamente a Cagliari (impianto comunale di atletica leggera, alle 20,30 in via dello Sport) e Sassari (ippodromo Pinna), è in programma il carosello storico dei carabinieri.
IL MESSAGGIO Oltre gli eventi, l'edizione 2009 conta anche su una grafica rinnovata. A rappresentare la “festa de su populu sardu” ci sono quattro donne e altrettanti uomini, vestiti in costume sardo. «Otto come le Province sarde», fa notare l'assessore regionale alla Cultura Lucia Baire: «Si tengono la mano in un'ottica di concertazione, com'è nello spirito di questa Giunta».
Una sottolineatura ribadita da Attilio Dedoni (Riformatori), consigliere regionale e presidente della commissione Cultura e Pubblica istruzione: « Sa Die ha un alto valore politico, deve rappresentare l'unità dei sardi al di là degli schieramenti». E poi l'appello ad «avere contezza della nostra identità, non solo rievocandola, ma riappropriandoci dei valori più autentici». ( a. c. )

25/04/2009