Autore: Sergio Atzeni il 20/09/2016 14:53
Quel lunghissimo recinto che delimita l’ippodromo si erge come per proteggere un campo di concentramento di fronte alla spiaggia del Poetto il quale sviluppo è condizionato.
Un ippodromo dove generazioni di cagliaritani non hanno mai visto una corsa di cavalli se non estemporanee come per Sant’Efisio. In tanti si chiedono a cosa serva così chiuso in se stesso che porta via tanto spazio, 20 ettari, al lungomare e a un intera città che ha solide ambizioni turistiche. Questo ippodromo gestito dalla Società Ippica (il Comune di Cagliari è socio di maggioranza) pesa sulle tasche dei cagliaritani e non si vede una ragione per cui si debba tenerlo aperto. Il Poetto per il suo futuro ha bisogno di servizi e nello spazio occupato dall’Ippodromo se ne potrebbero ricavare tanti. Sindaco è Giunta dovrebbero dire la loro sul suo futuro e avere il coraggio di cancellare qualcosa che non serve all’economia turistica presente e futura di Cagliari. Nello stesso tempo dovrebbero lanciare delle idee per il suo sfruttamento perché il compito degli amministratori è guardare al futuro e lavorare per incrementare l’economia cittadina passando sopra delle istituzioni che andavano bene fino alla seconda guerra mondiale.
Bisognerebbe sapere quanti sono i cittadini cagliaritani e quanti i turisti che usufruiscono dei servizi forniti dall’Ippodromo per trarre delle semplici conclusioni.