Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al via ci sarà Fabio Aru , ma non può dirlo

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2016

IL TESTIMONIAL.

«Sarebbe bellissimo», dice il Cavaliere dei 4 Mori, che prima sentirà l'Astana Al via ci sarà Fabio Aru , ma non può dirlo


MILANO È anche la sua vittoria. La vittoria di Fabio Aru. Il “Cavaliere dei 4 Mori” non vedeva l'ora di tornare a correre nella sua Isola, ma non può ancora ufficializzare la sua partecipazione. Non sarebbe da lui una “fuga in avanti”, a scavalcare l'Astana, il suo team, con il quale, verosimilmente a novembre a Montecatini, stilerà i programmi per il 2017, il primo anno del dopo-Nibali. «Mi piacerebbe aver contribuito a questo ritorno», dice in una sala Buzzati nella quale, al suo fianco, anche una bellezza come Giorgia Palmas fatica a ricevere attenzioni. «Per me è un grandisismo orgoglio: lo scopro ufficialmente ora, ma era nell'aria questa partenza dalla Sardegna». Poi cerca di spingersi sin dove può: «Sarebbe bellissimo poter partecipare, il Giro d'Italia è sempre stato nel mio cuore e sarebbe il massimo farmi vedere nella mia terra». Il suo rapporto con la corsa rosa non è soltanto fatto delle tre tappe conquistate a Montecampione, Cervinia e Sestriere, del giorno in maglia rosa a Treviso, dei due podi (3° nel 2014, 2° nel 2015), della maglia bianca vinta con distacco record. C'è anche la passione, coltivata da ragazzino: «Nel 2007, quando venne il Giro, ero ad Alghero a gareggiare nella mountain bike e mi ero goduto il passaggio della tappa che arrivava a Bosa», rivela Fabio che oggi disputerà la Coppa Agostoni e domenica l'Europeo.
Certo, i suoi tifosi avrebbero voluto il passaggio a Villacidro, magari un arrivo in salita. Il sogno di vedere Aru in rosa nella sua isola resterà tale: «L'emozione di indossare la maglia è grandissima a prescindere», dice il 26enne scalatore, «l'anno scorso l'ho fatto per un giorno. Sará difficile indossarla a Cagliari, le mie caratteristiche sono diverse, ma chissá...». Ciò che Aru pensa è che le volate non saranno scontate: «In Sardegna il vento è forte, non c'è tanta pianura, non saranno tappe facili. Le prime due vanno oltre i duecento chilometri, tappe lunghe: è un Giro che parte duro, dovremo presentarci alla partenza già ben preparati».
Anche perché gli avversari potrebbero essere terribili. Magari Quintana o Nibali:
«Con Vincenzo è certo che nel 2017 saremo avversari, ma non so se al Giro. In gara correre da compagni è un conto, da avversari è un altro. Ci daremo battaglia ma restano rispetto e stima reciproca. Avete visto come abbiamo corso a Rio. C'è un grande rapporto tra noi, ma la gara è gara».
C. A. M.