Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mercato nella bufera Operatori divisi sul trasferimento dei parcheggi

Fonte: L'Unione Sarda
15 settembre 2016

SAN BENEDETTO.

Dopo il via libera al progetto per l'ex mobilificio Cao

 

Certo, i contrari duri e puri ci sono: «Eliminare i parcheggi a raso ucciderà il mercato, proprio come è già successo in tutte le vie dove si sono sacrificati posti auto per far posto alle piste ciclabili dove passa una bici al mese», si accalora Isidoro Orrù, box 18, mentre affetta con maestria un fegato bovino. Eppure, a conti fatti, il progetto di trasformazione urbanistica dell'area dell'ex mobilificio Cao e riqualificazione di quella attorno al mercato civico non trova, tra i banchi e le bancarelle di San Benedetto, il muro compatto di ostilità che uno potrebbe aspettarsi. A un patto: che nemmeno un posto auto vada perduto, nel trasferimento dei parcheggi dalla strada ai sottopiani del complesso residenziale e commerciale che i nuovi proprietari dell'area fra via san Rocco e via Bacaredda intendono realizzare. Anzi, se si riuscisse ad aumentare la disponibilità di stalli sarebbe meglio per tutti.
ALL'ESTERNO Attorno al mercato, tanto per cominciare, la prospettiva di consegnare al passato il caos di furgoni, ombrelloni e auto in doppia fila in cambio di una passeggiata pedonale, tettoie e pensiline fisse, piace molto. Piace al fioraio Gianluca Murru, titolare del chiosco L'Angolo fiorito, da trent'anni a ridosso del mercato («Faciliterà l'accesso al mercato»), piace al pittore Biagio Festa che espone i suoi quadri («Qui le cose sono rimaste com'erano quarant'anni fa, bisogna ammodernare»), piace a Mauro Struglia, titolare di una bancarella di abbigliamento e intimo che ha 27 anni di storia («Ben venga, si parlava da anni di una copertura stabile») e a Lucio Camba, suo vicino, specializzato in casalinghi («Bellissimo progetto, sarebbe un bel modo di riqualificare il mercato»).
ALL'INTERNO Dentro, l'entusiasmo si stempera. C'è chi, come Maria Cristina Sanna, box 173, reparto frutta e verdura, dubita che il progetto sarà mai realizzato: «Non se ne farà nulla, vedrà», ripete mentre incarta due-fichi d'India-due a una turista del nord Europa. E chi, come i suoi colleghi verdurai Ugo Tuveri (box 180) e Maurizio Spiga (177), son pronti alle barricate: «Senza parcheggi a raso faremo la fine di piazza Garibaldi», sentenzia il primo, mentre il secondo domanda: «Quanti posti auto dovranno realizzare nel sottopiano per compensare tutti quelli che spariranno dalla strada?»
PEDONI SÌ, PEDONI NO Ma non mancano i favorevoli: «Bellino! Sembra Valencia!», esclama Rosanna Fenu, box 156, legumi, frutta secca e ortaggi. I parcheggi? «Guardi che alla gente piace fare una passeggiata». Salvatore Marongiu, box 50, macelleria specializzata in trippa, piedini, nervetti e affini, su quello che piace alla gente, ha tutt'altre idee: «Vorrebbero venire in macchina fin dentro il mercato. Guardi, io stesso sono abbonato al parcheggio del parco della Musica (quello di Sant'Alenixedda è più vicino ma è sempre pieno), pago 60 euro al mese, non mi stresso, ho la macchina al fresco d'estate e al coperto d'inverno. Per chi deve fare la spesa, offrono anche il carrellino. Quando lo consiglio agli amici, sa cosa mi rispondono? E chi me lo fa fare, a camminare? Lo scriva, questo progetto è una gran bella cosa».
CONCORRENZA Favorevole anche, al piano di sotto, il pescivendolo Marcello Corda, box 36: «Tutto ciò che crea movimento verso il mercato fa piacere. L'importante è che nella nuova galleria commerciale non ci facciano concorrenza sugli alimentari e che non si perda nemmeno un posto auto». Il suo vicino di banco Davide Secci, box 34/35, apprezza il progetto: «La pedonalizzazione è una figata», dice mentre cambia di posto le aragoste, che agitano le antenne e battono le code. «Visto il Poetto? Bellissimo». Tuttavia, il salto nel buio sui parcheggi gli crea qualche esitazione: «Non si potrebbe tenere qualche posto auto nella strada? Per chi va via da qua carico di buste sarebbe una comodità».
Marco Noce