Rassegna Stampa

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Rischio sismico, gli ingegneri di Cagliari chiedono norme chiare alla Regione

Fonte: web sardiniapost.it
5 settembre 2016

 

“Rischio sismico basso non significa rischio zero. Per questo la prevenzione deve essere una priorità anche in Sardegna”. L’Ordine degli ingegneri della provincia di Cagliari chiede alla Regione innanzitutto chiarezza sulle norme e uno sforzo concreto per azioni di rilevazione dei rischi e incentivazione degli interventi di adeguamento del patrimonio edilizio esistente.
In particolare risulta fondamentale un atto esplicito che confermi la piena applicazione anche in Sardegna delle norme tecniche per le costruzioni vigenti (DM 14-01-2008), compreso quanto inerente alla progettazione sismica. Tale atto fugherebbe ogni dubbio in relazione al presunto superamento della Deliberazione RAS del marzo 2004 (n. 15/31) che non introduceva l’obbligo della progettazione antisismica per i Comuni sardi.
“La mancanza di chiarezza – sostiene il presidente di OIC Gaetano Nastasi – lascia ai professionisti la responsabilità di fare le cassandre parlando di rischi ed esigenze di adeguamento a cittadini e imprese committenti, e quindi di limiti e ulteriori costi, da una posizione di evidente conflitto di interesse. In questo modo, inoltre, i tecnici si espongono alle azioni speculative di operatori economici che lavorano omettendo l’applicazione di accorgimenti che garantiscono la sicurezza degli edifici”.
È giunto il momento, sostengono i tecnici, di istituire tramite il competente ufficio tecnico della Regione Sardegna un sistema di vigilanza edilizia sulle costruzioni in zone sismiche (già previsto dall’art. 93 del D.P.R. 380 del 6 giugno 2001), che consenta la trasmissione preventiva del progetto attraverso lo “sportello unico”, con eventuali verifiche a campione dei contenuti dello stesso.
Per quanto riguarda il patrimonio esistente, è auspicabile un’azione di ricognizione delle costruzioni strategiche e un’analisi approfondita delle condizioni in cui si trovano che permetta di definire il livello di sicurezza e programmare interventi di miglioramento o adeguamento degli standard di sicurezza.
È quindi importante l’incentivazione degli interventi di adeguamento e miglioramento sismico a livello regionale come nazionale, attraverso le diverse forme disponibili quali, l’estensione del bonus fiscale per l’adeguamento ad un numero maggiore di comuni italiani e anche per il caso di miglioramento del 60%, e un bonus volumetrico aggiuntivo nel caso di interventi sull’esistente che garantiscano l’adeguamento anche in situazioni in cui non viga l’obbligo ai sensi delle Norme tecniche per le Costruzioni.
Come proposto a livello nazionale dalla Rete delle Professioni tecniche, infine, sarebbe necessario istituire anche in Sardegna e per tutte le costruzioni un “Fascicolo del Fabbricato” di cui dovrà fare parte l’Attestato di Certificazione Sismica (ACS). Questa certificazione dovrà fornire ai proprietari o ai gestori pubblici degli immobili una misura chiara e sintetica del grado di sicurezza strutturale degli immobili stessi.