Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ma è tutta una questione di chimica»

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2016

Il personaggio Il direttore Speranza Scappucci

 

 

U na donna sul podio fa ancora notizia? «In tante parti del mondo non più. Forse nel nostro Paese se ne parla poiché non sono tante le donne italiane che calcano la scena internazionale», spiega Speranza Scappucci, giovane direttrice d'orchestra di origine romana. Un lungo percorso dedicato al pianoforte, alla musica da camera e liederistica, poi il passaggio dal ruolo di maestro accompagnatore a quello di direttore d'orchestra. Chioma fluente, sguardo intenso e determinato. Reduce dal successo de Il turco in Italia al Rossini Opera Festival, venerdì alle 20.30 e sabato alle 19 sarà alla guida dell'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari per il quattordicesimo appuntamento della Stagione concertistica 2016. Stessi giorni conclusivi dell'edizione estiva del Lucerne Festival intitolata “PrimaDonna” e dedicata proprio al ruolo della donna - direttore d'orchestra e compositore - nell'odierno mondo della musica. In programma, per il suo debutto a Cagliari, la Sinfonia in Do maggiore “L'orso” Hob. I 82 di Haydn; la Serenata in Mi maggiore per archi op. 22 di Dvorák e la Sesta Sinfonia in Fa maggiore “Pastorale” op. 68 di Beethoven.
Partiamo dal programma.
«La sinfonia di Beethoven fa parte dell'intero ciclo previsto in stagione. Per stare nello spirito ho pensato a un altro compositore classico, Haydn, e a una sinfonia che richiamasse il senso circolare della musica - in particolare nel basso danzante del IV movimento - e le danze campestri. E alla Serenata di Dvorák, di ispirazione folklorica».
Un'esperienza indimenticabile?
«La mia prima volta: il debutto nel 2012 con il Così fan tutte. Una sera che ha cambiato la mia vita, in cui ho compreso che dovevo percorrere questo binario. Fu l'inizio di un nuovo percorso professionale».
Sente più nelle sue corde il repertorio operistico o sinfonico?
«Aver lavorato tanto nell'Opera oltretutto permette di portare teatralità anche nel sinfonico».
Segreti per creare una giusta intesa con l'orchestra?
«Non parlerei di segreti. Piuttosto dell'importanza della chimica e della capacità di trasmettere una propria visione interpretativa e creare una simbiosi dettata dalla conoscenza profonda della musica».
Luisa Sclocchis