COMUNE. Ilisso vince ma ha problemi burocratici, per ora c'è Camù
Ritira il premio il consorzio Camù, che pure era risultato non vincitore del bando comunale per la gestione del centro comunale d'arte e cultura il Ghetto. Lo fa - e meno male - sulla base di un affidamento temporaneo, deciso dal Comune pur di non chiudere lo spazio al bastione di Santa Croce, perché i reali vincitori di quel bando non hanno mai preso in carico il bene da gestire. La casa editrice nuorese Ilisso e il ristorante “da Ada” a San Sperate avevano presentato un progetto molto interessante, che non a caso aveva vinto il bando, ma poi il ristoratore si era fatto indietro per via di impedimenti che erano sopraggiunti.
LO STALLO Il tentativo da parte di Ilisso di far subentrare un altro ristorante ha portato allo stallo totale: il Comune contesta che l'Ati (Associazione temporanea di imprese) vincitrice non possa essere modificata nella sua composizione dopo l'assegnazione del bando. A quel punto Ilisso pone un quesito formale, ma il Comune continua a non inviare una risposta ufficiale «da un anno e mezzo», dicono alla casa editrice nuorese. In questa paralisi, nell'incertezza, Ilisso non prende la gestione del Ghetto prima di sapere se il un ristoratore di Oristano (ex “Duomo”) può subentrare o no a “da Ada”, e il centro culturale non ha gestione. Camù ci mette ora una pezza, in attesa dell'unica strada possibile.
IL COMUNE «Rifare il bando: ecco l'unica strada possibile», sospira Paolo Frau, assessore alla Cultura della nuova Giunta Zedda, che si è trovato la pappa già pronta, anzi: la pasta già scotta. «Ci muoveremo nel modo più rapido possibile per rifare il bando e assegnare così anche la gestione vera e propria del Ghetto, che comunque continua a ospitare mostre e iniziative». La scelta per la gestione provvisoria è caduta su Camù «perché già gestisce altri centri d'arte e cultura del Comune»: tra questi, il Castello di San Michele, l'Exma' e la Mediateca del Mediterraneo Mem.
ILISSO Dalla casa editrice nuorese, che in passato aveva già gestito la Galleria comunale d'arte ai Giardini pubblici, giunge il rammarico per un'operazione che, dal momento in cui la sua Ati ha vinto il bando, ha trovato soltanto ostacoli. «Abbiamo investito molte risorse per il progetto», sbuffa Vanna Fois, amministratrice unica di Ilisso, «ci credevamo. Ma questi tempi così dilatati non consentono di dare un senso a quell'investimento né di poter programmare l'attività culturale».
IL PROGETTO Assai curato, il progetto vincitore del bando per la gestione dello spazio comunale a Santa Croce, assegnato soltanto sulla carta, prevedeva un'attività culturale (soprattutto mostre) affiancata dalla ristorazione “a chilometri zero” e basata sui valori nutrizionali dei singoli piatti. «La ristorazione, insomma», conferma Sebastiano Congiu, socio di Ilisso, «non era un semplice servizio in appoggio allo spazio espositivo: era invece parte integrante del progetto che abbiamo presentato. Quando si è perso per strada il socio ci siamo dati da fare per sostituirlo, ma le mancate risposte del Comune ormai dopo anni hanno generato una situazione che non possiamo più sostenere». Lo stesso progetto vincente prevedeva anche lavori per la razionalizzazione degli spazi, che però dovevano essere autorizzati dalla Soprintendenza. «Abbiamo partecipato al bando nel 2012, e ancora non sappiamo se possiamo gestire il bene dopo la sostituzione del socio», conclude Congiu. Così, invece che un ristorante “a chilometri zero”, al Ghetto la ristorazione è a metri zero (nel senso che non ne ha percorso neanche uno) e la gestione è provvisoria.
Luigi Almiento