Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È un rione abbandonato»

Fonte: L'Unione Sarda
23 agosto 2016

Le volontarie dell'associazione Donna Ceteris raccontano il degrado 

«Le donne di Sant'Elia sono forti, fortissime. Ma talmente abituate alla violenza che non ci fanno più neppure caso perché dell'affettività hanno un concetto distorto». A parlare è Silvana Maniscalco, presidente di Ceteris, l'associazione che combatte la violenza sulle donne.
«Da anni seguiamo la storia di una ragazza continuamente picchiata dal compagno e sottoposta a ogni genere di umiliazioni, senza che lei riesca a lasciarlo. Le deriva da una storia familiare drammatica: sua madre la faceva prostituire fin da quando aveva 12 anni ed è sempre stata abituata a considerare il proprio corpo un oggetto nelle mani dei maschi». Maniscalco ha fatto del dramma a Sant'Elia una questione quasi personale e lancia una pesante accusa alle istituzioni: «Non esiste alcun tipo di aiuto per le donne vittime della violenza quotidiana, il quartiere è lasciato a se stesso. Non capisco perché non si cerchi di studiare ciò che fanno nelle nazioni che riescono ad affrontare il fenomeno, come la Spagna. Siamo impotenti, costrette a combattere un battaglia con armi spuntate. In appena sei mesi abbiamo ricevuto ben 262 richieste di aiuto solo a Cagliari, il nostro telefono squilla ogni giorno. In che modo possiamo aiutare queste donne vittime dei loro mariti e della loro stessa storia? Lo stato è fuggito da Sant'Elia. In un quartiere di diecimila abitanti non ci sono più scuole elementari e medie. È il fallimento più drammatico dello Stato». (v. s.)