Superare i 100 non è da tutti, ed è già un'impresa. Compierne 104, vispa e allegra, lo è ancor di più. Annita Erriu taglia il traguardo ultrasecolare festeggiata, venerdì, da parenti e amici nella sua casa cagliaritana. Un compleanno speciale da ricordare con un brindisi e una medaglia-ricordo con lo stemma della città di Cagliari, consegnata all'arzilla signora dal Comune, su iniziativa del circolo culturale e politico “Carlo Nossardi”. «Troppo onore», commenta con un grande sorriso alla vista del riconoscimento che l'assessore alle Politiche sociali, Ferdinando Secchi, le consegna personalmente.
Una giornata sotto i flash per la neo-centoquattrenne, che allieta i suoi ospiti con lucidi ricordi della sua vita centenaria, fin da quando era bambina. «Non ho fatto niente per vivere così a lungo, sola una volta mi sono ammalata, di malaria», confessa tra una conversazione e l'altra. «Quando sarà il momento voglio sedermi di fronte al Signore, ho alcune cose da chiedergli e sono curiosa di sentire cosa mi risponde». Vedova, 33 anni di lavoro all'Inam, Annita Erriu, originaria di San Basilio, arriva a Cagliari a 15 anni con il trasferimento del papà funzionario del Genio Civile. La sua è stata una vita ricca di impegni, sempre in movimento e tuttora, ammette, non le piace stare ferma. C'è una cosa che però non fa più: «Non vado più a votare, chi è il sindaco?». Dopo cent'anni si può anche perdere il conto. (c. ra.)