Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Inceneritore, ecco l'ok

Fonte: L'Unione Sarda
12 agosto 2016

MACCHIAREDDU. Un contenzioso ha bloccato la procedura per 8 mesi

 

Il Consiglio di Stato accende il nuovo impianto 

 

 


Il Consiglio di Stato riaccende il nuovo termovalorizzatore di Macchiareddu. La procedura per la ristrutturazione (revamping delle linee A e B) del decrepito impianto del Tecnocasic, ancora alla fase della progettazione, era inchiodata da otto mesi per un contenzioso tra studi di ingegneria e il Cacip. Il Tar sardo aveva bocciato l'aggiudicazione dell'incarico - da 427.603 euro più Iva - agli svizzeri della Tbf Partner+Ag, accogliendo il ricorso presentato nel 2015 dai concorrenti dello studio milanese Dell'Acqua Bellevitis. I giudici romani d'appello hanno ribaltato il verdetto.
I COSTI Nel palazzo con vista sulla laguna di Santa Gilla tirano un sospiro di sollievo. «Ma questo stop», dice il presidente del consorzio industriale, Tore Mattana, «è costato circa due milioni di euro. L'inceneritore è vecchio, bisogna ricorrere a delle fermate e in queste condizioni non può funzionare al meglio. Gli interventi di revamping delle linee sono necessari. I primi vincitori della gara d'appalto si erano fermati al settenta per cento del lavoro a causa del ricorso e della sentenza. Ora», continua il sindaco Pd di Sarroch alla guida del Cacip, «contiamo di avere il progetto definitivo entro settembre». E verrà sbloccato un intervento che, stando alle cifre riportate nelle carte della Regione che ha benedetto l'opera, potrebbe avere un costo complessivo di 58.840.000 euro. Viale Trento ne ha già stanziato oltre quarantuno. Il nuovo inceneritore potrà smaltire 170 mila tonnellate di rifiuti. Adesso, a stento, ne brucia circa 125 mila. Numeri che dimostrerebbero che il conferimento è destinato a salire, nonostante le previsioni di aumento delle percentuali della raccolta differenziata in tutti i Comuni della provincia. E non solo: i rifiuti potrebbero arrivare anche da altre zone. A Tossilo la rivolta dei comitati - assistiti dall'avvocato Mauro Barberio - ha portato alla stroncatura della rinascita dell'inceneritore. A Cagliari l'operazione potrebbe ripartire senza grandi contestazioni. Le più efficaci, fino alla bocciatura davanti al Consiglio di Stato, sono state quelle degli ingegneri. Arrivate però su aspetti tecnici della gara. Non sulla bontà o l'utilità del progetto.
IL CONTENZIOSO Il bando per la progettazione del revamping è del novembre 2015. A luglio dell'anno dopo, il 14, l'aggiudicazione: vince la gara lo studio Tbf Partner+Ag, in raggruppamento con Serv.In Ingegneria Srl e R.P. Sarda Srl. Al terzo posto si piazza Bellacqua Bellavitis, che contesta l'intera procedura. Al centro del ricorso al Tar c'è la composizione della commissione di gara, costituita da membri esterni al Casic: non sarebbe stata dimostrata, e certificata, l'assenza delle professionalità richieste nell'organico del Consorzio, stando al ricorso, prima di rivolgersi ad altri enti come era stato fatto. Contestati anche i criteri di attribuzione del punteggio alle varie offerte da valutare. Il tribunale amministrativo di piazza del Carmine si è pronunciato a gennaio: annullato il contratto con lo studio vincitore. E paralisi di tutta la procedura. A Roma la sentenza sarda è stata smontata: «Il presupposto sostanziale necessario per il ricorso a membri esterni emerge comunque dagli atti relativi alla nomina della commissione», stabilisce il dispositivo. Dalle carte emerge che il Cacip si era rivolto alla facoltà di Ingegneria e all'Ordine per avere delle rose di candidati ed era stata dichiarata la mancanza di professionisti interni. Questioni marginali, sembra. Ma bloccavano decine di milioni.
Enrico Fresu