È la star dell'estate sarda. Torna nell'Isola a un mese e mezzo dal matrimonio di Melissa Satta e Keving Boateng, un evento mondano che ha alimentato gossip e polemiche. Domani Andrea Bocelli alle 21 sarà protagonista sul palco della Forte Arena di Santa Margherita di Pula, accompagnato dall'orchestra e il coro del Teatro Lirico di Cagliari diretti da Carlo Bernini. L'artista toscano si racconta alla vigilia di uno show molto atteso dai fan.
Quando ha percepito che l'opera integrata con la musica leggera avrebbe potuto riscuotere un così ampio consenso di pubblico?
«Credo che ci sia musica bella e musica brutta in ogni repertorio, nel pop come nel melodramma. C'è musica classica così bella da diventare popolare e c'è musica popolare così bella da divenire ben presto un classico. Le mie scelte sono sempre state guidate da questi principi, oggi come vent'anni fa».
In passato ha interpretato una canzone di Piero Marras, uno dei più importanti artisti sardi. Come ha scelto il brano “A volte il cuore” inciso nel disco “Sogno”.
«Il brano mi piacque fin da subito, era originale e profondo, evidentemente frutto di una sensibilità molto raffinata, una pagina che sono stato molto contento di poter interpretare. Ma Piero Marras è in buona compagnia: la Sardegna può vantare un numero cospicuo di musicisti, autori ed interpreti».
Recentemente è tornato in Sardegna per cantare al matrimonio di Melissa Satta e Boateng. I giornali di gossip si sono scatenati sul presunto cachet da 100 mila euro.
«Sono andato per amicizia, senza alcun compenso, mosso dal volontario e bellissimo gesto, da parte di Melissa e Kevin, di donare la loro lista nozze ad un progetto della nostra fondazione. Non era previsto cantassi, ma all'ultimo momento ho deciso di intonare un paio di brani a sorpresa. Tutto qui. Ma si sa, d'estate talvolta le notizie scarseggiano, e c'è dunque chi sopperisce costruendone di nuove».
C'è qualcosa che la lega alla Sardegna. Conosce l'Isola.
«Conosco l'Isola, anche se non approfonditamente quanto vorrei. Però l'ho visitata più volte, soprattutto d'estate. La Sardegna non smette di stupire e di incantare, non soltanto lungo le sue celebri ed obbiettivamente splendide coste.
Cosa fa per proteggere e tutelare la sua privacy?
«Io amo la gente, amo il mio mestiere e sono felice di poter donare qualche momento di serenità e di gioia con il mio canto. Ci sono momenti, non lo nego, in cui l'assenza di privacy può essere fastidiosa. Tendenzialmente però vivo questo aspetto come un esito della mia professione, come un dato positivo. In strada, quotidianamente, in un semplice saluto percepisco con forza l'affetto della gente, ed ogni volta ne sono profondamente commosso».
Lei è da sempre impegnato sul fronte della solidarietà. Sceglie personalmente i progetti seguiti dalla sua Fondazione?
«Penso che la solidarietà non sia soltanto un dovere morale ma un atto di intelligenza. Seguo personalmente e partecipo alle scelte della “Andrea Bocelli Foundation”, insieme a mia moglie Veronica, attraverso un proficuo e frequente scambio di idee e valutazioni con uno staff che gode della mia fiducia».
Lei ha collaborato con tanti artisti e tanti artisti sgomitano per collaborare col lei. Con chi le piacerebbe duettare?
«È vero, da oltre vent'anni amo duettare con i miei colleghi. Quanto agli artisti coi quali mi piacerebbe collaborare preferisco dunque non fare nomi, ma ribadire come siano davvero tanti i colleghi coi quali sarei lieto e onorato di far musica».
Che musica ascolta?
«La mia preferenza è per la musica classica, in genere, e per la lirica in particolare. Quando sono a casa, tendenzialmente ascolto Puccini, Verdi, Mascagni, ma anche il repertorio lirico francese ottocentesco, cui sono molto legato. Quando viaggio, e soprattutto quando sono in automobile, mi piace ascoltare anche le ultime novità del pop, italiano e internazionale».
Quanto sono importanti studio, esercizio e disciplina nel suo lavoro?
«Ho perseguito il mio progetto di vita con tanto studio e abnegazione, imponendomi una ferrea disciplina e cercando più possibile di prendere buone abitudini. Alla fine, mi è andata bene. E, come mi piace ripetere, mi auguro che la mia storia, ogni volta che viene raccontata attraverso i media, possa essere di qualche aiuto, proprio per il messaggio che esprime. E cioè che non esiste sogno impossibile: l'essenziale è crederci, è perseguirlo con onestà, umiltà, serietà».
Segue la politica internazionale? La paura di attentati terroristici condiziona la sua attività?
«Naturalmente seguo con preoccupazione e con dolore certe derive che insanguinano il mondo, ma resto un inguaribile ottimista. Il mio ottimismo non è generato solo in forza delle mie convinzioni di fede. Spero, in particolare, che le nuove generazioni possano riuscire a creare le condizioni per un mondo senza guerre».
Lei ha diversi profili su diversi social network. Che rapporto ha con la tecnologia?
«I social possono essere molto positivi o viceversa, dipende dall'uso che se ne fa. La tecnologia in genere è essenziale, nel mio quotidiano: porto sempre con me il mio “Mac”, al cui interno c'è un po' della mia vita. Penso che se, nell'infanzia, avessi potuto usufruire di simili supporti, il mio apprendistato scolastico, anzi la mia formazione tout court sarebbe stata più agevole e più ampia».
Tra poco tornerà in Sardegna all'Arena del Forte Village. Può anticipare la scaletta del concerto?
La prima parte sarà dedicata al repertorio lirico. Mi affiancherà sul palco il soprano Maria Aleida. Il concerto sarà impreziosito dalla presenza di Ilaria Della Bidia. La seconda parte prevede brani tratti dal mio ultimo album “Cinema” e le canzoni che il pubblico si aspetta di ascoltare dalla mia voce e che non vorrò certo deludere».
Francesco Pintore