Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vita da cani ma in spiaggia

Fonte: L'Unione Sarda
11 agosto 2016

Piace a cagliaritani e turisti l'area riservata ai quattrozampe vicino all'ospedale Marino

 

«Gli animali non danno mai problemi, da educare i padroni»

 

Nina, una vivacissima jack russell, si agita meno del solito. «Adora il mare, forse ha capito che le vacanze al mare finiscono oggi». Emanuela Grungo è una turista milanese che, ogni anno, viene a Cagliari per visitare alcuni parenti e per fare un po' di mare. La spiaggia per i cani nei pressi dell'ospedale Marino è il luogo ideale: lei può fare la bagnante, Nina gioca con gli altri cani. Può giocare, per esempio, con la quasi omonima Gina, la cagnetta di un altro turista, Umberto Putzolu («Cagliaritano che vive a Roma», puntualizza). «Io e il mio cane ci troviamo benissimo. Ci vorrebbero posti simili in tutte le altre spiagge».
LO SPAZIO Un paradiso per i cani. E per i loro padroni. Che hanno difficoltà a trovare aspetti negativi. «Mi è capitato», interviene Giulia Favarolo, «di portare la mia Zuma al Margine Rosso. Ma la spiaggia non è pulita. E poi ci si deve parcheggiare a ridosso della strada. Un pericolo quando si deve far scendere i cani dall'auto». Niente da dire sul Poetto. «All'inizio della stagione non c'erano i cestini dove gettare le bustine. Ora sì. C'è solo una cosa che mi crea un piccolo problema: la fontanella dovrebbe essere all'interno del recinto. Invece, è un po' lontana».
I PROBLEMI Ma davvero è tutto perfetto? No, naturalmente. Perché i cani - che si comportano da cani - sono, talvolta, accompagnati da padroni che, invece, non si comportano da persone civili. Il dipendente del Comune, naturalmente, non può parlare. Ma i frequentatori abituali della spiaggia sono una fonte inesauribile di aneddoti. «Qualche giorno fa», racconta Francesco Mulas che coccola il suo labrador, «abbiamo cacciato via una donna: la sua cagnetta era in calore. I maschi sono impazziti». Altri frequentatori non si rendono conto del fatto che, forse, i cani hanno una visione marxista del mondo: per loro, non esiste il concetto di “mio” o di “suo”. «Non vogliono che altri cani vadano a bere dalla ciottola del loro animale. O si infuriano perché ricevono visite di ospiti poco graditi che fanno i loro bisogni liquidi nei pressi del loro asciugamano».
I SUGGERIMENTI Mulas - e altri utenti dotati di senso civico, oltre all'operatore comunale - si ritrova, ogni tanto, a dover impartire lezioni di educazione civica. «C'è chi fa finta di niente quando il suo cane espleta i suoi bisogni fisiologici». E poi ci sono i padroni che portano con sé animali poco socievoli. «Purtroppo alcuni cani sono particolarmente aggressivi. Quando arrivano questi, una giornata che dovrebbe essere tranquilla si carica di tensione». Il solito problema: forse, prima di addestrare i cani, dovrebbero essere educati gli uomini. E i problemi strutturali? «Per noi che abbiamo animali, è obbligatorio venire al mare in auto. E l'assenza di parcheggi si fa sentire». Nient'altro? «Non sarebbe male dividere la spiagga, riservando spazi diversi a cani grandi e piccoli».
Marcello Cocco