Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino, la Regione aspetta

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2016

 

 


Ci sono 60 giorni per decidere se presentare ricorso - Dopo il verdetto del Tar che restituisce alla Prosperius il rudere del Poetto

 

«La sentenza è appena stata depositata e verrà analizzata. Ci sono sessanta giorni per presentare ricorso al Consiglio di Stato e ora si valuterà il da farsi». Solo poche battute filtrano dalla Regione, per voce dell'ufficio stampa della Presidenza, per il resto nessuno vuole parlare di cosa accadrà ora sulla vicenda dell'ex Ospedale Marino.
REGIONE BOCCIATA È pesante la sentenza del Tar che ha restituito pieni diritti alla Prosperius, la società che si era aggiudicata il bando per il recupero del rudere semi-inghiottito dalla sabbia del Poetto e la trasformazione in una clinica d'eccellenza per la riabilitazione, con tanto di centro benessere. I giudici hanno ritenuto ingiusta la decisione della Regione che, ad aprile, aveva fatto decadere la Prosperius sostenendo che il privato non si fosse adoperato per ottenere dall'assessorato regionale alla Sanità (dunque sempre da un'emanazione della Regione) le autorizzazioni sanitarie necessarie per l'apertura della clinica riabilitativa.
LA SENTENZA «Nel 2014», scrivono i giudici, «la Prosperius, pur sollecitandolo, non è riuscita a stipulare il relativo contratto di concessione d'uso dell'immobile con la Regione, per mancata disponibilità da parte dell'Amministrazione». Insomma, il privato che si è aggiudicato la gara bandita nel 2006 è incolpevole dei ritardi. «La decadenza», sancisce il Tar, «è illegittima perché dispone un provvedimento lesivo, che azzera i lavori di oltre un decennio per l'assegnazione di un'opera che la Regione, nel bando del 2006, prevedeva che avrebbe dovuto realizzarsi in 2 anni». In altre parole: come avrebbe fatto Prosperius a realizzare l'opera in due anni se non le viene dato il via libera alla clinica riabilitativa da parte del Sistema sanitario regionale?
LA PROSPERIUS «Abbiamo assistito a un'inversione della rotta», commenta Mario Bigazzi, patron del gruppo Prosperius, «La Regione ha cambiato totalmente l'indirizzo, anche perché il bando proibiva espressamente l'attività alberghiera. La nostra intenzione era fare una delle cliniche più belle del mondo per la riabilitazione, attirando anche quel turismo sanitario che rappresenta l'85 per cento dei nostri pazienti». In cambio il rudere sulla spiaggia sarebbe stato riportato a nuova vita, diventando per 50 anni una clinica riabilitativa d'eccellenza. «L'immobile non ci è mai stato consegnato materialmente», prosegue, «anche perché il nostro progetto è sostenibile solo se inserito nel sistema sanitario nazionale, così come avevamo indicato sin dalla copertina. Ora non sappiamo in che condizioni sia l'ex Marino. L'ultima volta che l'ho visto era diventato una gigantesca latrina, dunque il nostro progetto andrebbe comunque adeguato».
LE POLEMICHE «La Regione risarcisca gli errori fatti e bandisca subito la nuova gara». A sostenerlo è Pierpaolo Vargiu, parlamentare dei Riformatori. «Si faccia in fretta» prosegue, «a trovare una transazione che ristori il danno subito dai proprietari della casa di cura e faccia partire il nuovo bando per l'assegnazione del bene che rischia di restare uno scempio ambientale».
Francesco Pinna