Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Low cost, lezione dalla Spagna Niente tasse e aeroporti strapieni

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2016

Contributi, incentivi, ribassi: 33 milioni di passeggeri in un anno tra Baleari e Canarie 

Altro che Europa bacchettona, freno per lo sviluppo degli aeroporti. Alla grande fiera degli sconti la Spagna batte tutti e fa il pieno di compagnie low cost. Contributi, incentivi, ribassi sulle tariffe: lo schema di aiuti adottato nel 2016 da Aena, mastodontico gestore di quasi tutti gli scali spagnoli, è lontano anni luce dalle politiche adottate in Sardegna e in tutti gli scali italiani.
GLI SCONTI Mentre nell'Isola e nelle altre regioni i vettori che propongono nuove rotte possono contare al massimo sul dimezzamento delle tariffe aeroportuali, negli scali spagnoli si arriva a eliminare qualsiasi tassa. Lo sconto è del cento per cento. La Sogaer, società che gestisce l'aeroporto di Cagliari offre invece una riduzione del 50 per cento per il 2016 e del 35 per cento per il 2017.
Le differenze non finiscono. In Spagna sono previste ribassi per ogni passeggero in più portato dalle compagnie rispetto all'anno precedente: in questo caso Aena garantisce uno sconto del 75 per cento per incentivare la crescita delle rotte.
BALEARI A raccogliere i frutti di questa politica sono soprattutto gli aeroporti delle Baleari e delle Canarie. A Palma di Maiorca, Ibiza e Minorca, che insieme raggiungono quota 33 milioni di passeggeri all'anno contro i 7,5 milioni dei tre aeroporti sardi, durante l'inverno i vettori low cost possono beneficiare del 20 per cento di sconto sulle tasse per i singoli passeggeri e sulle tariffe per i controlli di sicurezza. L'incentivo - che si somma a tutti gli altri - è previsto da novembre a marzo e ha il chiaro obiettivo di spingere le compagnie a lavorare nel periodo di bassa stagione.
A Fuerteventura, Gran Canaria e La Palma invece è conveniente atterrare dal lunedì al venerdì: in questi giorni i vettori hanno uno sconto del 50 per cento per tutte le tariffe aeroportuali.
I BENEFICI Grazie a questo schema il traffico passeggeri degli aeroporti spagnoli, dopo un periodo di flessione, è tornato a correre. A giugno lo scalo di Palma di Maiorca ha registrato un incremento del 10 per cento, quello di Ibiza del 15 per cento, Gran Canaria addirittura del 22 per cento. Un balzo che fa invidia agli aeroporti sardi, condannati da mesi ad assistere al crollo degli arrivi internazionali dopo l'addio di Ryanair.
LINEE GUIDA Alla base delle regole diverse non c'è l'Unione europea, ma più semplicemente una differente disciplina a livello nazionale: il decreto Lupi, che stabilisce le linee guida del settore, è più restrittivo rispetto alle indicazioni di Bruxelles. Ecco perché la Ryanair ha chiesto una revisione del documento, che dovrebbe arrivare entro Ferragosto.
Ma lo strapotere spagnolo nel campo dei voli low cost è legato anche a un fattore strutturale: Aena gestisce 48 aeroporti ed è controllata dal governo. E può fare la voce grossa nelle trattative con i vettori, a differenza di quanto succede in Italia, dove ogni scalo ragiona da solo o al massimo insieme a quelli della stessa regione. In Sardegna non succede neanche questo.
Michele Ruffi