Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Regione sconfessata dal Tar: il Marino torna a Prosperius

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2016

Per i giudici è illegittimo il provvedimento di decadenza della concessione

 

L'ex Ospedale Marino torna alla Prosperius. Ieri sera, i giudici del Tar hanno ritenuto illegittimo il provvedimento con cui la Regione, lo scorso aprile, aveva fatto decadere l'aggiudicazione della concessione dell'immobile da recuperare e utilizzare per 50 anni. Accolto il ricorso della società, assistita dai legali Giuseppe e Antonio Stancanelli e Luca Sassu.
LA SENTENZA Il collegio della prima sezione del Tribunale amministrativo presieduto da Caro Lucrezio Monticelli (a latere Grazia Flaim e Antonio Plaisant) ha depositato ieri sera la sentenza che annulla il provvedimento preso il 13 aprile scorso dal Dirigente della Direzione generale degli Enti Locali della Regione, costituita in giudizio con gli avvocati Mattia Pani e Sonia Sau. La “decadenza” (che di fatto toglieva alla Prosperius l'immobile assegnatogli sulla spiaggia del Poetto) era stata decisa perché la società non avrebbe attivato le procedure necessarie ad ottenere le autorizzazioni indispensabili dall'assessorato alla Sanità: ovvero l'approvazione del progetto e la concessione alla clinica di riabilitazione prevista nell'ex ospedale.
IL PROGETTO Questo perché l'intervento proposto, e approvato dalla Regione, prevedeva la realizzazione nell'ex Marino di un vero e proprio reparto di degenza, nonché il servizio day hospital. Oltre ciò, l'investimento prevedeva anche un centro benessere con Spa. Per le attività clininico-ospedaliere, però, era necessaria la copertura con le autorizzazioni sanitarie indispendabili. Originariamente si parlava di 125 posti letto, poi ridotti a 80 su richiesta della Asl.
LE MOTIVAZIONI «Il recupero di un importante bene pubblico», si legge nella sentenza, «è l'elemento che costituisce il valore portante dell'intera procedura. La Regione ha voluto invece addossare al privato, anche con l'utilizzo di metodi elusivi, colpe che non possono essere, in realtà, addebitate alla società». Insomma, se in due anni la Prosperius non è riuscita a mettere in piedi la clinica, la responsabilità deve essere cercata altrove. «Sono state imputate al privato», proseguono i giudici, «manchevolezze che sono correlate, in realtà, a omissioni compiute dalla stessa Amministrazione regionale, prima fra tutte il mancato tempestivo coinvolgimento, in sede di Conferenza di servizi, del responsabile del Servizio sanità regionale, che avrebbe potuto, in corso di istruttoria, apportare gli elementi per poter valutare “globalmente” la fattibilità di un progetto». Illegittima dunque la decadenza: se la Regione vuole togliere l'immobile alla Prosperius dovrà farlo con una “revoca”, ma riconoscendo al privato l'indennizzo.
Francesco Pinna