Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ricciaio abusivo con la residenza del Comune

Fonte: La Nuova Sardegna
22 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 22 APRILE 2009

Pagina 2 - Cagliari



Titolare di un ristorantino abitava nel chiosco Forse le autorizzazioni di Quartu sono illegittime




CAGLIARI. Uno dei tre ricciai cui i Nas e la polizia municipale hanno chiuso il ristorantino messo in piedi al Poetto aveva la residenza nel chiosco ‘Mare Forza 9’, che risulta abusivo. Paradosso nel paradosso, i carabinieri non hanno potuto sigillare l’intero volume della struttura perchè il commerciante - si chiama Renzo Carta - non può essere privato del diritto di entrare in casa sua. Peccato che in base agli accertamenti compiuti dai carabinieri quella non sia una casa, non possa essere un ristorante e il commerciante non abbia alcun titolo a occupare il suolo pubblico. Se è comprensibile che Carta non si sia sbracciato a segnalare le irregolarità - destinate soltanto in questi giorni a fermare la sua attività - è incredibile che l’amministrazione comunale abbia chiuso gli occhi per sei anni davanti a una realtà evidente: tre ristoranti non autorizzati a due passi dal mare.
Se poi nessuno in Comune li aveva mai visti, ora la Procura è in grado di provare come l’amministrazione fosse informata almeno dell’esistenza di ‘Mare Forza 9’: per concedere la residenza a un qualsiasi cittadino è indispensabile che i vigili urbani verifichino dove si trova l’abitazione. Quindi i vigili sono andati al Poetto, hanno dato un’occhiata al chiosco, hanno confermato che Carta vive là, in un chiosco abusivo, costruito senza autorizzazione su suolo pubblico. In base a quale diritto è sorto quel ristorante? E soprattutto: perchè nessuno, nel corso degli anni, si è preoccupato di chiedere spiegazioni? Sono interrogativi cui i Nas, d’intesa con la Procura, stanno cercando di dare risposta. Ma una cosa è certa: da oggi in poi diventerà difficile per l’amministrazione Floris sanzionare un barista che piazza qualche tavolino in più sul marciapiede, oppure un negoziante che installa un’insegna senza pagare l’imposta comunale: se la legge è uguale per tutti, doveva valere anche per i ricciai del Poetto. Nel territorio comunale non sono previste zone franche dove si possa agire e lavorare al di fuori dalle norme.
Fin qui le curiosità che sembrano emergere ogni giorno più numerose dai rapporti del Nas, che il sostituto procuratore Gaetano Porcu ha ormai accumulato sulla scrivania. L’inchiesta giudiziaria però è certamente destinata a offrire nuove sorprese, perchè ormai abbraccia il tratto di litorale che va da Cagliari a Quartu per coinvolgere i mega-chioschi spuntati come funghi non solo nel primo entroterra ma soprattutto sulla spiaggia. Sotto la lente del magistrato c’è l’Emerson, una struttura gigantesca con decine e decine di tavolini e una megaterrazza, un autentico ristorante a mare le cui dimensioni lasciano sbalorditi. Una delle prossime tappe del Nas dovrebbe essere quella, ma non è difficile immaginare che i controlli vengano presto estesi a tutte le attività del Poetto, cresciute negli anni nella più totale anarchia, senza che i comuni di Cagliari e Quartu si preoccupassero minimamente di vigilare.
Sui casi di Quartu - qui i ristorantini dei ricci sigillati sono stati undici - la Procura ha disposto nuovi approfondimenti documentali. Il tentativo è di percorrere a ritroso la catena delle responsabilità per arrivare a chi in anni ormai lontani aveva concesso le autorizzazioni, poi scadute, ai venditori di ricci. L’ipotesi, ancora da valutare, è che fossero irregolari anche quelle. Ecco perchè la Procura lavora alla ricostruzione degli atti: se pure gli eventuali reati risultassero prescritti per il Comune sarebbe problematico rinnovare oggi autorizzazioni da considerarsi illegittime in origine. D’altronde, al di là degli aspetti penali, l’intervento della Procura si annuncia utile per ridare ordine ad un Poetto che inspiegabilmente è stato trasformato in una favela, uno spazio pubblico delicatissimo dove chiunque può fare qualsiasi cosa in assenza di controlli. Ora la giunta Floris ha approvato il piano di utilizzo del litorale, che andrà presto all’esame del consiglio comunale. C’è chi teme una sanatoria generalizzata e davanti alle dichiarazioni imbarazzanti dell’assessore comunale alle attività produttive Paolo Carta - che ipotizza la regolarizzazione degli abusi, come dire che alla fine vincono sempre i più furbi - a difendere il disastratissimo Poetto dalle invasioni arbitrarie e dalle distrazioni degli amministratori non restano che magistrati e carabinieri. (m.l)