La considerazione è unanime: qualcosa (almeno sul fronte del commercio) non ha funzionato. E c'è poco da stare allegri, serve una soluzione.
«È una vergogna. Così le cose non possono andare avanti»: Fabrizio Fiorenza del negozio Anteprima Moda non ha avuto neppure bisogno di avvicinarsi al registratore di cassa. Nella mattina in cui la città ha registrato un numero di presenze record non ha venduto neppure una maglietta. «Dovrebbe esserci una sinergia maggiore tra commercianti e Comune. Offrire cultura e prodotti tipici già allo sbarco dalle navi, magari con i gruppi folk che potrebbero esibirsi nel ballo sardo. Bisogna invogliare i turisti a venire nei negozi. Curare di più l'arredo urbano. In via Garibaldi non c'è una panchina nè una fioriera. Gli altri negozianti hanno deciso di non aprire, forse per una mancata comunicazione».
Una buona ricetta per migliorare le cose, però, potrebbe arrivare anche dai turisti, capaci di confrontare le numerose città-tappa del loro tour nel Mediterraneo. «In Spagna molti negozi avevano sulla vetrina un cartello che invitava noi croceristi a fare acquisti e proponeva uno sconto speciale», spiega Melanie, signora inglese di mezz'età dai capelli rosso rubino. «Potrebbe essere un'idea, non lo so. Comunque a noi, negozi o no, Cagliari è piaciuta molto». ( m. c. )