Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Edilizia e lotta all'abbandono scolastico, la Regione punta su Iscola: 50 milioni per dieci scuole

Fonte: web SardegnaOggi.it
29 luglio 2016

 

Edilizia e lotta all'abbandono scolastico, la Regione punta su Iscola: 50 milioni per dieci scuole
50 milioni a disposizione per gli interventi su dieci scuole. Sono gli investimenti fatti dalla Regione nell'ambito del progetto Iscola con l'obiettivo di adattare gli edifici alle nuove esigenze e contrastare l'abbandono scolastico.



CAGLIARI - Giornata dedicata al bilancio sul Progetto Iscola, scuole del nuovo millennio, oggi al Teatro Massimo di Cagliari alla presenza dell'assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino, rappresentanti degli enti locali e del Ministero dell'Istruzione, sindaci dei territori interessati e tecnici.

Sono 50 i milioni a disposizione per i dieci interventi inseriti nel progetto promosso dalla Giunta regionale. "Il Piano rientra tra le priorità dell'esecutivo - ha detto Firino in apertura dei lavori - ed è stato il primo atto approvato durante la prima riunione di giunta. La scuola sarda ha bisogno di un intervento strutturale che preveda lavori di edilizia, con la realizzazione di una nuova architettura più flessibile, e contenuti didattici coerenti - pensati con Tutti a Iscol@ - e aderenti alla realtà anche tecnologica nella quale sono immersi quotidianamente i giovani. Vogliamo in questo modo riavvicinare i ragazzi alla scuola e contrastare il fenomeno dell'abbandono".

"Il nostro obiettivo - ha proseguito - è rendere le scuole punti nevralgici del territorio, ovvero centri di aggregazione con laboratori aperti durante tutta la giornata, e ancora far sì che sia sempre e davvero inclusiva. Questo è stato possibile grazie alla collaborazione sinergica di Regione, Comuni, enti locali, dirigenti scolastici e professionisti, indispensabile quando si vogliono realizzare e mettere in campo progetti sul lungo periodo".

Gli interventi. Iscola è oggi in una fase avanzata. Enti locali e istituzioni scolastiche hanno elaborato i documenti preliminari alla progettazione, in base alle reali esigenze del territorio. Le scuole coinvolte sono l'istituto comprensivo di Ales, l'istituto comprensivo di Bono, le scuole primaria e secondaria di Jerzu, la scuola Media di via Tarragona di Alghero, le scuole primaria, secondaria e dell'infanzia di Mogoro, Masullas, Gonnostramatza, Pompu e Siris, la scuola dell'infanzia e primaria "Monte Gurtei" a Nuoro, le scuole primaria e secondaria del polo di Nurachi, il polo scolastico di Monte Attu a Tortolì, l'istituto tecnico-economico "Pietro Martini" a Cagliari (insieme al liceo artistico e musicale "Foiso Fois") e l'istituto comprensivo "Salvatore Farina" di Sassari.

Ai dieci progetti, seguiti direttamente dalla struttura costituita all'interno della Presidenza della Regione Sardegna, si aggiungono i 4 interventi che vengono valutati dal ministero dell'Istruzione che riguardano le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di Olbia, la scuola dell'infanzia di Selargius, la scuola dell'infanzia di Arzachena e la scuola secondaria di Muravera.

L'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari e la Rete delle Professioni Tecniche della Sardegna  confermano il supporto al progetto. "Risulta fondamentale però - scrivono in un comunicato - che la Regione potenzi la struttura di missione prevedendo risorse negli uffici tecnici di ciascuna unione dei comuni e creando organismi più piccoli per ogni polo scolastico, in modo che sui territori ci siano le competenze e le professionalità per valutare i progetti, guidare la fase realizzativa e occuparsi della gestione delle nuove strutture. Sarà quindi necessario lavorare assieme per l'animazione, il coinvolgimento del tessuto sociale locale e la promozione dello sviluppo economico del territorio".

"Iscola è un progetto innovativo, ambizioso - ha sottolineato Gaetano Nastasi, intervenendo oggi durante la tavola rotonda tenuta al Teatro Massimo nella sua doppia veste di presidente di Oic e consigliere della Rpt -. Sarà una sfida innanzitutto per i progettisti, ma sarà importante che regione, enti locali, professionisti interni alla PA, dirigenti scolastici, cittadini e università svolgano ciascuno con cura il proprio ruolo e la propria parte nel programma".

Foto generica