Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La laguna malata: pescatori dal presidente

Fonte: L'Unione Sarda
22 aprile 2009

La protesta ieri davanti alla Regione: nel mirino abusivi, scarichi fognari e capanne fatiscenti



Una barca lasciata in viale Trento, davanti al palazzo della Regione circondato dai pescatori delle dieci cooperative che compongono il Consorzio ittico Santa Gilla. Gli operatori della laguna, ieri mattina, hanno protestato per ore davanti alla sede del governo dell'Isola per chiedere il rilancio della laguna e regole precise che scongiurino il saccheggio quotidiano dello stagno da parte degli abusivi.
Iniziato verso le 8, il sit-in è culminato con l'incontro, poco dopo le 10, col presidente della Regione, Ugo Cappellacci e l'assessore all'Industria Andreina Farris, a cui i pescatori hanno chiesto di discutere un piano di rilancio di Santa Gilla. Già programmato per giovedì pomeriggio un vertice promosso dall'assessore all'Agricoltura Andrea Prato, che ieri ha accolto una prima delegazione. «Santa Gilla - ha detto il presidente Cappellacci - è una realtà che vogliamo tutelare così come le tante famiglie che ci lavorano». A sottolineare la situazione di emergenza è stato Giuseppe Deplano, presidente del consorzio: «I problemi sono irrisolti ormai da anni e mettono in ginocchio centinaia di famiglie - ha detto - Servono come minimo tre mesi di fermo per fare una pulizia dai fabbricati abusivi lungo le sponde, ma anche un regolamento che impedisca la pesca agli abusivi».
LA PROPOSTA Un'idea potrebbe essere quella di trasformare la laguna in una peschiera: in questo modo chi pesca senza concessione non rischia più solo la multa, ma una denuncia penale. «Noi vogliamo un vero rilancio di Santa Gilla - ha ribadito Tonino Perdixi, uno dei portavoce dei pescatori - vorremmo che anche i turisti potessero venire a visitare lo stagno, venendo accolti in strutture idonee». La riunione di domani dovrà servire anche a stilare il piano definitivo di rilancio, così da ottenere una strategia condivisa tra Regione e pescatori. A preoccupare sono dunque gli abusivi, ma anche le costruzioni fatiscenti in lamiera (e in eternit) con i loro scarichi fognari. Ma servirebbe anche uno studio approfondito per capire se esistano anche altri scarichi, magari lungo i torrenti che si riversano in laguna, che poi «fanno aumentare - dicono i pescatori - il carico di coliformi fecali nelle acque e nei mitili bloccando così la vendita».
CAPPELLACCI Il presidente Cappellacci si è impegnato a far visita allo stabilimento del Consorzio ittico, ma l'idea di un fermo pesca non convince tutti. Sull'argomento, in serata, è intervenuto anche Giovanni Loi, responsabile di Agrital (l'agenzia alimentare e pesca dell'Agci Sardegna). «Esistono pescatori estranei al consorzio di cui bisogna tenere conto - ha rimarcato - rappresentano realtà produttive importanti e assicurano numerosi posti di lavoro. Prima di sospendere le attività di prelievo bisogna analizzare la situazione nel suo complesso».
FRANCESCO PINNA

22/04/2009