Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Migranti, traffico di documenti nella piazza della vergogna

Fonte: L'Unione Sarda
14 luglio 2016

Davanti alla sede del Municipio il business di chi specula sulla disperazione

 

 

Disperati e pronti a tutto. Così i migranti diventano vittime di loschi giri d'affari. Inconsapevolmente, arricchiscono le tasche di organizzazioni criminali pronte a tutto. Traffico di documenti contraffatti, vendita di carte d'identità e passaporti falsi, prostituzione e business dell'accoglienza: questi i filoni della malavita pronta a lucrare sulla disperazione dei richiedenti asilo, infilandosi nelle maglie larghe di un sistema dell'accoglienza che fa acqua da troppe parti. Personaggi sospetti, spesso stranieri, si aggirano in piazza Matteotti, a Cagliari. Altri si piazzano nelle vicinanze dei centri di accoglienza sparsi per tutta l'Isola. C'è poi (la speranza è che siano una netta minoranza) chi resta comodamente seduto su una poltrona all'interno di una struttura che accoglie i migranti: basta “barare” sui numeri degli ospiti (approfittando dei controlli per nulla semplici) e il guadagno illegale è garantito. Anche perché in Sardegna il giro d'affari per i centri di accoglienza supera i trenta milioni di euro all'anno.
DOCUMENTI FALSI Basta fare una passeggiata nel dormitorio-accampamento di piazza Matteotti per notare la presenza di alcuni personaggi. Si avvicinano ai migranti che da settimane dormono su materassi e panchine con vista sul Municipio, in mezzo a rifiuti, topi ed escrementi. Confabulano, come se dovessero proporre qualche strano affare. Non è una novità che a pochi passi dal porto - dove attraccano e salpano i traghetti che potrebbero garantire agli stranieri il trasferimento tanto desiderato a Roma - ci sia un traffico di documenti contraffatti o falsi. Alcuni trafficanti sono stati anche bloccati e denunciati.
I PREZZI Le forze dell'ordine sanno che per comprare un documento d'identità, con foto (spesso una fotocopia realizzata in modo artigianale), un migrante arriva a pagare tra i 200 e i 300 euro. Per la stessa cifra si può acquistare anche un decreto di espulsione (ovviamente falso) che potrebbe permettere allo straniero senza documento di comprare un biglietto e salire su una nave. Questi pezzi di carta sono però fatti malissimo: impossibile superare con questi documenti i posti di Polizia presenti al porto o all'aeroporto. Sborsando 500-600 euro (ma la cifra può sfiorare i mille euro) si può ambire a una carta d'identità o un passaporto: rubato chissà dove e falsificato con dati e foto del migrante. In questo caso il controllo è più complicato. C'è chi nei mesi scorsi è così riuscito a lasciare la Sardegna. Ma gli stranieri arrivati con gli sbarchi dove recuperano i soldi? Spesso ricevono il denaro dalle collette organizzate da familiari e amici oramai da tempo trasferiti in Europa.
PROSTITUZIONE La malavita organizzata approfitta dei viaggi della speranza anche per far arrivare in Italia (e dunque in Sardegna) donne, soprattutto nigeriane, da dirottare sui marciapiedi. Sono ragazze ridotte in schiavitù, acquistate da un “protettore” che decide del loro futuro. Non è un caso che negli ultimi mesi il numero delle prostitute nelle strade cagliaritane sia aumentato soprattutto in viale Monastir e viale Elmas. Le forze dell'ordine hanno notato un incremento delle “lucciole” nigeriane anche nel Sulcis Iglesiente.
I CENTRI DI ACCOGLIENZA Ci sono poi i “furbetti” dei centri di accoglienza. Pochi, forse pochissimi. Ma ci sono. Difficile smascherarli. Comunicano le presenze dei migranti alle Prefetture. Chi controlla che questi dati siano veri? Come si potrebbe fare? Chi gestisce una struttura ha ventiquattr'ore di tempo per far sapere se un migrante - o più ospiti - si siano allontanati dal centro. Un tempo sufficiente per aspettare e, magari, dimenticare di inviare la comunicazione se non dovesse esserci il controllo. Lo ha denunciato anche il segretario provinciale del sindacato di Polizia del Sap Cagliari, Luca Agati: «Ci sono migranti che rifiutano l'accoglienza che intanto ingrossa le tasche di qualcuno diventato miserevole per convenienza: qualche furbetto che ben si guarda dal comunicare alla Prefettura che un ospite si è allontanato dalla struttura per continuare ad incassare i 35 euro giornalieri a straniero».
SCAFISTI Intanto sono proseguite le indagini degli agenti della Squadra mobile di Cagliari, coordinati dal dirigente Alfredo Fabbrocini, sui presunti scafisti arrestati a inizio luglio dopo l'ultimo sbarco. Dagli accertamenti e dalla completa identificazione degli stranieri fermati è emerso che due dei minorenni di nazionalità egiziana sono risultati già destinatari di decreti di espulsione della questura di Reggio Calabria nel maggio 2016. I due giovani sono stati così denunciati per essere rientrati in Italia senza autorizzazione.
Matteo Vercelli