Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuola gratis ai privati Ex Alagon, il canone era mini: mai versato

Fonte: L'Unione Sarda
23 giugno 2016

VIA ABRUZZI.

Comune pronto a sfrattare gli istituti Igis e Galilei

 

Abusivi e morosi, lo dice il Comune. Da sei anni gli istituti privati Galileo Galilei e Igis usano senza contratto le aule della ex scuola media Alagon in via Abruzzi, a Is Mirrionis. Ma c'è di più, molto di più. Il canone d'affitto non è mai stato pagato, anche se è tanto basso da essere bollato adesso come fuori mercato e illegittimo, come irregolari sono state le procedure per determinarlo. Mai onorate anche le bollette dell'acqua. Gli spazi, inoltre, erano stati concessi per un “progetto socio-educativo-didattico”: all'inizio, pare, erano state riservate delle borse di studio ai meno abbienti, poi scomparse. Dalle carte dell'assessorato alle Politiche sociali si scopre una storia costellata di «gravi violazioni di legge», «un appalto di lavori assegnato senza la competenza» per bandirlo, «lavori effettuati senza controllo» e «costanti perdite economiche per il Comune». Un buco enorme.
LA STORIA Nel 2009 il Comune decide di sfruttare 1400 metri quadri dell'ex media Alagon, «in stato di forte degrado», con attività didattiche e di inserimento lavorativo rivolte «ai giovani dei quartieri più disagiati». Le Politiche sociali ad agosto pubblicano un avviso. Arriva una sola offerta, dall'Ati Galileo Galilei e Igis, scuole private per ragionieri e lingue straniere che devono accollarsi anche 300 mila euro di lavori di ristruttuazione, a costo zero per il Comune. La regolarità della procedura è certificata dalla dirigente Ada Lai. La giunta di Emilio Floris dà il via libera a dicembre, a settembre 2010 viene firmato lo schema di convenzione. Ma le prime presunte irregolarità sono già state commesse.
LA STIMA Per stimare il valore dell'immobile l'assessorato nel 2009 si era rivolto a una società esterna, la Sias. La perizia: è accettabile un canone di 34 mila euro l'anno. Troppo basso, secondo un'analisi successiva. Gli stessi uffici di via Sonnino nel 2012 hanno stabilito che l'affitto doveva essere di 133.000 euro. Il quadruplo. Chiedono una rivisitazione del canone. Le società si oppongono. Nulla si muove. Da una recente determinzione del dirigente delle Politiche sociali, Alessandro Cossa, emerge che non solo la cifra era irrisoria, ma che «l'affidamento della stima del canone a un professionista esterno (…) rappresenta una grave violazione di legge».
BANDO E CONTRATTO Inoltre anche il bando di assegnazione «non presenta le caratteristiche di una procedura di evidenza pubblica». Il contratto con le scuole private, poi, non è stato firmato: preso il possesso dell'immobile per progettare gli interventi edilizi non sono più uscite. Niente contratto, niente allaccio dell'acqua: c'è da pagare una bolletta di Abbanoa da oltre 8.000 euro. Mentre il canone non è mai stato versato. Ora il Comune revoca atti ed è pronto a intimare lo sfratto. Intanto le società hanno fatto i lavori, speso soldi. E in assessorato sapevano tutto.
Enrico Fresu