Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Processo al centrodestra «Navighiamo in cattive acque, ora un nuovo progetto»

Fonte: L'Unione Sarda
9 giugno 2016

Le comunali hanno confermato la crisi, tutti i big ammettono le difficoltà

 

Non c'è molto da girarci intorno e, al netto di tutte le variabili delle amministrative, il centrodestra non naviga in buone acque. L'epilogo di un'esperienza potrebbe essere vicino e i partiti pensano al futuro che potrebbe stravolgere schemi e leadership.
Il bipolarismo nato alla fine della prima Repubblica è sempre più sbiadito e serve una nuova impronta.
NUOVO PROGETTO Il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci mette i paletti sull'esatta collocazione degli azzurri: «Siamo un partito di centro, alleato con la destra». Una puntualizzazione non di poco conto perché «la partita ormai si gioca su un terreno diverso e serve un progetto politico in grado di esprimere i valori dei moderati». Per l'ex presidente della Regione, la coalizione si è persa dietro «una competizione interna per la leadership, mentre servono progetti e non strategie». Cappellacci punta ancora sulla presenza nel territorio: «Lo stiamo facendo, abbiamo scelto il rinnovamento che necessita di maggior tempo per entrare a regime».
DISUNITI Territori, autonomia ma anche la capacità di stare uniti quando si affrontano le battaglie sui grandi temi. «A tutt'oggi non c'è una visione univoca su sanità, enti locali e lavoro». Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Salvatore Deidda, sceglie di non lavare i panni sporchi dentro le stanze, anzi, è proprio dai palazzi «che dobbiamo uscire per parlare con la gente e capire come fare una vera opposizione in Consiglio regionale». Stoccata finale agli alleati, protagonisti di «un'opposizione debole se non teatrale alle Giunte di centrosinistra».
«PERSA LA SPINTA» Chi potrebbe staccare la spina sull'esperienza di coalizione è il partito dei Riformatori: «Il centrodestra è in stato comatoso», sentenzia il coordinatore regionale, Michele Cossa, «ha perso la spinta innovativa che ci ha convinto a farne parte». Il futuro si tramuta in un nuovo progetto: «Vogliamo rinnovare la politica e andiamo avanti per questa strada anche a costo di stare soli».
L'AUTONOMIA Mario Floris, leader dell'Uds, non nasconde che il centrodestra «negli ultimi anni ha perso le elezioni diverse volte». Il bipolarismo puro, frutto della contrapposizione di due coalizioni e non di due partiti, non è immune da scossoni e «le elezioni le vincono gli schieramenti uniti», sottolinea Floris. Allo stato attuale nel centrodestra «non c'è unità di intenti e quindi ci vuole una rivoluzione da parte delle nuove generazioni». Non è solo il ringiovanimento la stella polare del cambiamento, ma soprattutto «l'identità e l'Autonomia che vengono costantemente messe in discussione».
Per questo motivo, Floris chiama in causa «i tanti partiti che si professano autonomisti e indipendentisti, ma poi non agiscono con coerenza». Dello stesso parere, se non addirittura più netto, il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale, Luigi Rubiu, convinto che «il modello dei due schieramenti sia superato». Rubiu ammette «una crisi di identità dell'area moderata» e pensa a una proposta politica che «si concentri su azioni che rappresentano l'identità sarda perché queste sono le nostre esigenze».
INDIPENDENTISTI L'indipendenza della Sardegna è un tema sul quale ProgReS ha fondato anche questa campagna elettorale. Il risultato di Cagliari è stato ben al di sotto delle aspettative come certifica anche il segretario, Gianluca Collu, ma «evidentemente i tempi non sono ancora maturi per fare di Cagliari cioè che secondo noi merita di essere». Ma la scelta di Collu è chiara: «Riteniamo inconcepibile solo pensare di poter governare con i responsabili della nostra situazione attuale: i partiti italiani».
Matteo Sau