Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Martinez: faremo opposizione senza sconti

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2016

 


La candidata M5s soddisfatta del risultato: «Eravamo degli sconosciuti contro politici di lungo corso»
 

CAGLIARI. Con una campagna elettorale costata meno di cinquemila euro, il Movimento 5 Stelle ha raccolto il 9,27 per cento dei consensi, pari a 7278 voti: «Non è il successo di Roma e neppure quello di Torino - ammette Maria Antonietta Martinez, la candidata sindaco, con gli occhi provati da una notte trascorsa a mettere insieme dati e percentuali - ma è quello che ragionevolmente potevamo attenderci considerate le forze in campo». Nella sede elettorale dei pentastellati, un pianoterra disadorno in via Palestrina, sono rimasti ad attendere i cronisti solo lei e l’addetto stampa Dafni Ruscetta. Messe da parte le speranze i un miracolo, la linea è improntata al realismo: «La nostra lista era composta da persone qualificate e oneste ma sconosciute - osserva la Martinez - difficile competere con personaggi che fanno politica da decenni. Io stessa, lo devo ammettere, ho avuto difficoltà a parlare davanti alle telecamere, non è il mio lavoro, non è stato facile. Ecco perché portare nell’assemblea civica tre, forse quattro consiglieri è un risultato che non delude ma al contrario ci soddisfa pienamente».
I nomi dovrebbero essere questi: oltre la candidata sindaco, Pino Calledda, Antonella Piroddi e forse Laura Dessì. Il solo ad avere alle spalle un passato pubblico è il sindacalista Calledda, gli altri hanno portato i consensi. Un gruppetto di grillini al municipio di via Roma è un fatto inedito, tutto da valutare in base alla situazione politica cagliaritana: «Faremo un’opposizione reale - annuncia la Martinez - e svolgeremo sino in fondo e senza sconti il nostro ruolo di denuncia, sulla nostra linea di trasparenza e onestà. Come sempre non faremo accordi con nessuno, appoggeremo lealmente solo le buone idee e le scelte che riterremo utili per la città».
È un’esperienza nuova, che forse servirà a superare nel tempo le divisioni che hanno segnato finora la strada del M5s in Sardegna, spesso indebolito da risse interne: «È normale che in un movimento esistano posizioni e visioni differenti - taglia corto Martinez - vale per tutti, ma stavolta non è andata come alle regionali, la lista c’è e ha raccolto quasi il dieci per cento dei voti». Un avviso di garanzia a Massimo Zedda, che esce rafforzato dall’esito delle urne ma si troverà di fronte a un piccolo schieramento di consiglieri molto agguerrito: «Zedda è partito col vantaggio di aver governato cinque anni e l’ha sfruttato bene, è un sindaco che ha lavorato e ha fatto molte cose ma ha lasciato irrisolti altrettanti problemi dei cagliaritani,
cui non basta poter contare su una città imbellettata. Massidda? Rappresenta la vecchia politica, quella che i cittadini ormai non sopportano più. Per lui non poteva andare diversamente. La nostra vittoria di Roma e il risultato di Torino lo dimostrano senz’ombra di dubbio». (m.l)