Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Massidda ne ha persi 370 Con seimila voti il “disgiunto” privilegia Zedda

Fonte: L'Unione Sarda
7 giugno 2016

 

Massimo Zedda fa il pieno di voti disgiunti, ma il donatore non è Piergiorgio Massidda. Il sindaco confermato ha totalizzato 39.900 preferenze, ma se si confronta il dato con il totale messo dei partiti della coalizione che lo sosteneva (sono stati 34.069), lo squilibrio è evidente. Zedda conta una fortuna di voti che gli elettori gli hanno attribuito come candidato sindaco, esprimendo però la preferenza per candidati che non erano nello schieramento di centrosinistra che sosteneva il sindaco confermato. Questo tesoretto di voti in più che Zedda si è ritrovato nei risultati finali è elevato: 5831.
Li ha presi da elettori della coalizione di Massidda, che però non volevano votare lo stesso Massidda come sindaco? Solo in minima parte: i 25.305 voti di preferenza riscossi dal principale avversario di Zedda come candidato sindaco sono 370 in meno rispetto a quelli della coalizione. Dunque, Massidda è stato leggermente penalizzato dal voto disgiunto, Zedda incredibilmente favorito.
Da dove veniva, quel bonus che ha premiato il sindaco uscente al primo turno? Ovvio: da tutti gli altri candidati alla carica di sindaco perché Massidda, le sue preferenze personali corrispondenti ai voti di coalizione, se le è ritrovate, a parte quelle 370. Nessuna sorpresa: lo scontro per il Comune era polarizzato tra Zedda e Massidda. È successo che seimila elettori che avevano promesso il proprio voto a un candidato consigliere (amico o parente) di altri schieramenti, quando si è trattato di scegliere il sindaco hanno premiato Zedda.
Luigi Almiento